"La prima guerra mondiale del web è iniziata in Catalogna, dove popolo e autorità locali hanno utilizzato internet per organizzare il referendum e l'intelligence spagnola ha attaccato, oscurato i network, occupato i palazzi delle compagnie telefoniche, ha censurato siti e protocolli". Lo ha scritto Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, su Twitter. "Quello che accade è il più significativo conflitto tra il popolo e lo Stato dalla caduta del Muro di Berlino.
The world's first internet war has begun, in Catalonia, as the people and government use it to organize an independence referendum on Sunday and Spanish intelligence attacks, freezing telecommunications links, occupying telecoms buildings, censors 100s of sites, protocols etc.
— Julian Assange (@JulianAssange) 30 settembre 2017
"Quello che accade - aggiunge Assange - è il più significativo conflitto tra il popolo e lo Stato dalla caduta del Muro di Berlino a oggi, ma con i metodi del 2017, Vpn, proxy, chat criptate per sorvegliare e censurare il web".
"Il fantasma strutturale del dittatore Franco plana ancora sulle istituzioni e sulla politica spagnole": per questo secondo il fondatore di WikiLeaks, intervistato alla radio catalana Rac1, Madrid ha risposto con "pugno duro" e "repressione" alla decisione della Catalogna di convocare un referendum sull'indipendenza, mentre in Scozia in una situazione identica "si è potuto votare senza pressioni o censura dal governo britannico".
Assange ha definito "molto grave per gli standard europei la repressione" attuata dalla Spagna contro la Catalogna e la "censura" delle pagine web accusate di "sedizione". "La Spagna ha applicato una censura di tipo cinese" ha accusato. Secondo Assange "ciò che si sta procedendo in Catalogna, la sua lotta per l'autodeterminazione, per il diritto di decidere di poter votare, è la situazione politica più interessante in questo momento in Europa". La Catalogna, ha aggiunto, "segnerà un precedente circa il tipo di democrazia che avremo in Europa e nel mondo occidentale".