Nadia Orlando, 21 anni, è stata uccisa strangolata l’ultimo giorno di luglio dal suo fidanzato, Francesco Mazzega, 36 anni: i corpo era ancora nella sua macchina mentre confessava il delitto ai carabinieri. Oggi l'uomo è a casa, agli arresti domiciliari, dopo 56 giorni trascorsi in cella. La decisione ha provocato indignazione nel paese di Nadia, Vidulis di Dignano, dove è partita una raccolta firme per far tornare l'uomo in carcere. "E' impossibile che sia a casa una persona del genere - dice a "Mattino Cinque" una amica di Nadia - Il primo agosto quando ho avuto la notizia della sua morte non volevo crederci. C’erano stati litigi come ce ne sono fra due fidanzati. Ho contatto gli amici e ci siamo stretti insieme nel dolore, con la famiglia. Abbiamo raccolto firme perché vogliamo giustizia"
Nel paese del killer, Muzzana del Turgnano, una signora che lo conosceva, è ancora sconvolta: "I signori Mazzega sono persone per bene. Francesco era a scuola con mio figlio, ragazzo semplice, tranquillo, umile e non andava in giro con gente strana. Per questo il mio cuore soffre".
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