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Sicilia mitica, tra antichi vini e sublime Barocco

Un itinerario millenario che si snoda tra delizie del palato e i luoghi del commissario Montalbano

La Strada del Cerasuolo di Vittoria, che si snoda nel Sud della Sicilia, può essere considerata la più antica Strada del vino: già quattromila anni fa, grandi anfore di terracotta con il pregiato vino Mesopotamium erano stoccate sulle navi che salpavano dal porto vicino a Vittoria.

Lungo la Strada del Cerasuolo, che tocca città incantevoli come Modica, Ragusa, Vittoria, Caltagirone, si scopre uno dei più interessanti vini di Sicilia, il corposo Cerasuolo a cui dà il nome, denominato per il suo pregio “oro rosso”, insieme agli altri due tesori di questa fertile terra, sempre color cremisi: il pomodoro e il gambero.

Un itinerario segnato dall’incantevole visione di edifici in stile barocco, costruiti dopo il sisma che nel 1693 sconvolse l’angolo sud-orientale della Sicilia. Fiore del Barocco è Modica, città nota, più che per il vino, per il pregiato cioccolato realizzato secondo l’originale ricetta atzeca. Modica è suddivisa in due parti: Modica Alta, con gli edifici arrampicati sulla montagna, e Modica Bassa, nella valle sottostante. Da non perdere la visita al suggestivo quartiere dello Sbalzo, con le caratteristiche abitazioni scavate nella roccia, un tempo dimora delle famiglie contadine.

Il Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, poeta, traduttore e critico letterario, esponente del movimento letterario dell'Ermetismo, nacque a Modica nel 1901. In via Posterla sorge la sua casa natale, meta di numerosi visitatori da tutto il mondo. Qui il tempo pare essersi fermato al primo Novecento, un’impressione a cui contribuiscono gli arredi, in gran parte originali. Il locale più affascinante della casa è la “stanza della poesia”: alle pareti sono appese formelle in maiolica con i versi dell’autore dell’indimenticata “Ed è subito sera”.

Poco distante, ecco Ragusa, altro gioiello dell’arte barocca, anch’essa divisa in due parti ben distinte: Ragusa Ibla, o Inferiore, con tracciato medievale ed edifici d’aspetto settecentesco, e Ragusa Superiore, con la moderna pianta a scacchiera. Si prosegue alla volta di Vittoria, attraversando paesaggi dove la vigna è protagonista assoluta, talvolta in compagnia dell’olivo, da cui si ricava il pregiato olio extravergine Monti Iblei. Lungo il tragitto si scorgono numerosi palmenti, spesso in decadenza: in questi edifici avveniva la pigiatura dell’uva.

Entriamo a Vittoria, la città del Cerasuolo. Nei dintorni fu ritrovato un reperto risalente al terzo secolo prima di Cristo che testimoniava la compravendita di un vigneto. Il centro della cittadina si raccoglie intorno al castello dei Conti di Modica, sede del Museo Polivalente Virgilio Lavore, e alla Basilica di San Giovanni Battista, splendido esempio di architettura tardo-seicentesca. Il centro storico è un fiorire di palazzi liberty, spesso caratterizzati da decori che raffigurano foglie e grappoli d’uva, segno della vasta diffusione della viticoltura sul territorio.

L’itinerario si conclude a Caltagirone. La cittadina è il regno delle ceramiche smaltate, non a caso il simbolo del borgo è la lunga scalinata in pietra lavica i cui gradini sono rivestiti da maioliche policrome. Ma il borgo è la vera culla del Cerasuolo: qui fu portato nel 1400 prima di Cristo il vitigno murgentia, antenato del moderno rosso locale.

Dal mare alla montagna: per gli amanti della natura non addomesticata la Strada del Vino conduce i visitatori sul “balcone di Sicilia” da dove è possibile ammirare la Valle dell’Ippari e le dorsali degli Erei fino a Caltagirone. Nel panorama lo sguardo si perderà tra antichi uliveti ed i vigneti da cui si ottengono vini rinomati che sarà possibile degustare. Un viaggio fra i sapori della cucina tradizionale Due sono comunque le città simbolo dell’itinerario barocco ibleo, patrimonio dell’Umanità: Ragusa e Modica. Da non perdere i posti resi celebri dalla nota fiction del Commissario Montalbano. Immancabili i vini e le visite presso le cantine.

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