Influenza in arrivo, in Australia "record" di contagi: "A metà ottobre il periodo migliore per vaccinarsi"
Al via la campagna di immunizzazione, gli anziani più esposti alla malattia
L’infuenza sta per arrivare in Italia. Il ministero della Salute ha già predisposto un piano di vaccinazione adeguato ai nuovi ceppi virali isolati nell’emisfero meridionale, dove si è registrata una crescita del numero di persone colpite rispetto alla stagione invernale precedente. Il vaccino è particolamente raccomandato agli anziani e deve essere somministrato tra la metà di ottobre e la fine di dicembre.
Influenza "super" nell’emisfero sud - In Australia, tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, l’influenza ha raggiunto in anticipo il picco epidemico colpendo con sindromi simil-influenzali un numero di persone
molto più elevato rispetto agli anni passati. Le malattie respiratorie sono state numericamente e significativamente frequenti nei giovani adulti e nei pazienti anziani, con un aumento importante dei ricoveri per polmonite nei soggetti di età superiore ai 65 anni.
In arrivo il nuovo vaccino - Secondo le raccomandazioni diramate dal Ministero della Salute, quest’anno la vaccinazione dovrebbe essere eseguita da metà ottobre a fine dicembre. Il vaccino è offerto a tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, ma è fortemente raccomandato ai gruppi a rischio.
La composizione dei vaccini è aggiornata ogni anno e dipende dagli ultimi ceppi virali isolati durante la stagione precedente e da quelli virali individuati nell’emisfero meridionale.
L’importanza della prevenzione - "Tutte le autorità di sanità pubblica nazionali ed internazionali ogni anno sottolineano che la vaccinazione antinfluenzale rappresenta il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze", spiega
Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione Microbiologi Italiani. "In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti – continua l’esperto - l’efficacia stimata in adulti sani è del
70-90%".
Anziani a rischio - Si stima che in Italia l’influenza stagionale causi circa 8.000 decessi all’anno e l’84% di questi riguardi persone di età pari o superiore ai 65 anni. Nella scorsa stagione invernale (2016-2017) sono stati segnalati 162 casi gravi di influenza, 68 dei quali hanno portato alla morte del paziente.
L’età mediana dei casi gravi è stata di 73 anni, comprendendo sia i neonati sia gli ultranovantenni. I decessi invece hanno riguardato principalmente soggetti anziani che presentavano almeno una patologia cronica preesistente (malattie cardiovascolari e respiratorie croniche, diabete ed obesità) per i quali la vaccinazione antinfluenzale è sempre raccomandata.
Chi si vaccina "batte" i virus - "E’ importante, quindi, sottoporsi alla profilassi nei tempi corretti e con il giusto vaccino - sottolinea Pierangelo Clerici – perché questo è il modo migliore per prevenire e combattere i virus influenzali,
aumenta notevolmente la probabilità di non contrarli e perché, in caso di infezione, i sintomi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da complicanze".
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