"Stiamo lavorando con il ministro Fedeli a uno specifico focus del Piano anticorruzione sull'università che, come sempre, punterà sulla prevenzione". Lo ha detto il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, definendo "preoccupante" la situazione dell'università italiana dopo lo scandalo dei concorsi truccati che ha portato all'arresto di sette professori a Firenze. Il piano prevede l'istituzione di "responsabili anticorruzione presenti in ogni ateneo".
Nell'intervista a Repubblica il presidente dell'Autorità anticorruzione ricorda che già un anno fa, proprio a Firenze, denunciò il malcostume universitario, in particolare sui concorsi, ma la reazione fu l'indignazione da parte dei professori. Non per il malcostume ma "per quello che avevo detto. Mi scrissero: fuori le prove". Quello universitario è un mondo suscettibile e capace di grandi difese corporative". Tanto che l'inchiesta che ha portato all'arresto di diversi docenti "mostra un sistema di controllo sui corsi universitari basato su logiche di appartenenza e mai sul merito. A tavolino si decideva chi doveva entrare e chi no".
Cantone, poi, sottolinea come il piano allo studio con il ministro Fedeli ha l'obiettivo di "aiutare l'accademia italiana a tutelare la propria autonomia. Anche le persone con più capacità, a volte, per sopravvivere devono sottoporsi a pratiche umilianti". Soprattutto ora che i finanziamenti al mondo accademico sono diminuiti: "I pochi posti disponibili creano una competitività estrema che può spingere alcuni a mettersi in cordata. Fino al dottorato il percorso è naturale, dopo, nella carriera universitaria, si crea un imbuto stretto che genera il fenomeno della fuga dei cervelli e può alimentare corruzione". E per questo il numero uno dell'Anac sostiene che "bisogna aiutare i whistleblowers. A mettersi contro il sistema, nell'università italiana si rischia".
La Fedeli, da parte sua, in un'intervista al Messaggero invita gli atenei a "costituirsi parte civile contro i professori corrotti e individuare dentro ogni ateneo un responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione». E annuncia che il Piano anticorruzione elaborato assieme a Cantone sarà presentato "al massimo entro la fine di ottobre. Farò un atto di indirizzo, conseguente e coerente con il dossier dell' Anac, che manderò alle Università, enti vigilati, rispettando la loro autonomia. E chiederò di adottare le misure previste nel Piano".
Tra le altre misure allo studio, il ministro spiega poi che "un'ipotesi è quella di componenti esterni autorevoli che facciano parte delle commissioni di concorso per l'accesso alla docenza universitaria".