Dai vescovi a don Ciotti, monta la protesta contro la nomina di Papa Giovanni XXIII a patrono dell'esercito
Numerose personalità del condo cattolico firmano un appello indirizzato anche alla Cei per chiedere che la decisione venga rivista
"Noi, donne e uomini che crediamo nella costruzione della pace con mezzi di pace, intendiamo manifestarvi il nostro profondo disappunto di fronte alla dichiarazione di San Giovanni XXIII, papa, quale 'Patrono presso Dio dell’Esercito Italiano'. Siamo infatti convinti che la vita e le opere del Santo papa non possano essere associate alle forze armate". Questo l'inizio della lettera con cui rilevanti personalità cattoliche chiedono che venga rivista nomina del papa buono a patrono dell'esercito.
Le ragioni della lettera - "Come può proprio lui, il Papa della
Pacem in Terris, il Papa del Concilio Vaticano II e delle genti, l’uomo del dialogo… proteggere un corpo armato che, per sua natura, imbraccia mezzi di morte e distruzione?" si chiedono i promotori di questa lettera. Non va dimenticato, inoltre, che San Giovanni XXIII è colui che ha evitato una terza guerra mondiale tra Usa e Urss a causa della crisi dei missili cubana. Sul finale della missiva, i firmatari avanzano una proposta alternativa: "Vorremmo, piuttosto, vedere la figura e l’esempio di papa Roncalli proposti a protezione di quanti, credenti e non, si adoperano per un’umanità libera da eserciti (Caschi Bianchi, Corpi Civili di Pace, operatori umanitari…) e sono impegnati con lo strumento della nonviolenza attiva nel disinnescare e risolvere i conflitti. La proclamazione di San Giovanni XXIII patrono della nonviolenza attiva sarebbe una scelta profetica per quanti si adoperano concretamente per la pace in un mondo minacciato da guerre e dalla corsa al riarmo.
I destinatari - La lettera è stata indirizzata al cardinale
Robert Sarah, prefetto della
Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e al cardinale
Gualtiero Bassetti, presidente della
Conferenza Episcopale Italiana.
I firmatari - Tra i nomi posti in calce alla lettera, molti appartengono a personalità in vista del mondo cattolico. Il primo è monsignor
Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e Presidente di
Pax Christi Italia, un movimento per la pace radicato nel Vangelo di Gesù di Nazareth. Oltre ad altri esponenti di tale organizzazione, si segnalano le firme di numerosi vescovi, di padre
Efrem Tresoldi, direttore di
Nigrizia, di padre
Alex Zanotelli, missionario comboniano e direttore di
Mosaico di pace, della
Comunità monastica di Bose e di don
Luigi Ciotti, fondatore del
Gruppo Abele e presidente nazionale di
Libera.
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