Macerata, paese distrutto dal terremoto: nonna Peppina deve lasciare la casetta
La procura l'aveva messa sotto sequestro perché manca l'autorizzazione paesaggistica
A 95 anni suonati, rimasta senza tetto per il terremoto, Nonna Peppina dovrà lasciare la casetta di legno in cui vive a Fiastra, nel maceratese. La procura l'aveva messa sotto sequestro sabato scorso, perché manca l'autorizzazione paesaggistica e adesso ha respinto l'istanza presentata dalla famiglia che chiedeva di consentire comunque a Giuseppina Fattori di vivere lì. Lei non ne vuole sapere.
Nonna Peppina è determinata a restare "Da qui io non mi muovo!" dice. In quella frazione ha vissuto per oltre 70 anni con la sua famiglia e con forza e determinazione ha combattuto per non lasciare l'abitazione, donata dalle figlie, dove si era rifugiata dopo il terremoto dell'ottobre scorso che la burocrazia ha etichettato come abuso edilizio. L'abitazione è stata fatta sequestrare dalla magistratura perché priva delle autorizzazioni e realizzata in zona a rischio sismico.
Si ragiona su una richiesta di sospensiva al Tar e su una sanatoria, ma a metà dicembre sarebbe prevista la demolizione della casetta di Peppina e c'è poco tempo. Si ragiona anche sulla possibilità di un decreto legislativo che sani la situazione delle tante casette "fai da te" sorte dopo il terremoto.
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