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Sisma, Pirozzi: "Mai visto un euro dei 33 milioni degli sms solidali" | Protezione civile: "I soldi non sono spariti"

Secondo il sindaco di Amatrice, i 33 milioni di euro raccolti con gli sms non sarebbero mai arrivati nelle casse dei comuni. La Procura ha aperto un'inchiesta. Il sindaco di Norcia: "Qui i progetti finanziati dai fondi sono partiti"

tgcom24

Grazie alla solidarietà degli italiani più di 33 milioni di euro erano stati raccolti con gli Sms l'indomani del terremoto che il 24 agosto 2016 ha fatto crollare diversi comuni del Centro Italia. Nemmeno un euro di questi soldi sono giunti nelle casse del comuni colpiti. A dirlo è Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia. La Procura ha aperto un'indagine - lo riporta Il Fatto Quotidiano - e il pubblico ministero di Rieti sentirà nei prossimi giorni Pirozzi sulle donazioni mai arrivate.

"Io penso che tutte le persone che hanno versato due euro con gli Sms l'abbiano fatto per Amatrice, per Norcia, per Arquata, per tutti quei comuni che il 24 agosto hanno subito il dramma", ha sottolineato il sindaco di Amatrice ad Atreju. "Hanno deciso di non dare nulla non rispettando la volontà popolare. E questo è devastante perché poi la gente non crede più a nulla".

Addirittura, sempre a detta di Pirozzi, quella che lui chiama "una commissione di saggi che tanto saggi non sono" aveva deciso di destinare parte di quei soldi per una pista ciclabile a Civitanova, comune non colpito da sisma. Il primo cittadino di Amatrice ringrazia gli italiani per i soldi donati perché lui "ha sentito tanta solidarietà", ma conferma che purtroppo "i fondi degli sms non sono giunti".

"La Protezione civile non c'entra niente" - "La Protezione civile non c'entra nulla, non ho mai detto che i fondi degli sms sono spariti", ha però precisato Sergio Pirozzi. "Ho detto, e lo ribadisco, che in merito alla gestione di quei fondi è stata fatta una scelta scellerata che non ha tenuto conto degli italiani".

Nei prossimi giorni Pirozzi sarà convocato dai magistrati che hanno aperto un fascicolo contro ignoti e avviato indagini specifiche sugli sms solidali. La Procura di Rieti, infatti, vuole verificare la correttezza o meno della raccolta e dell'assegnazione dei fondi attraverso i messaggi da 2 euro che molti hanno inviato subito dopo il terremoto.

Sindaco di Norcia: "Partono i progetti finanziati con gli sms" - Una situazione diversa è stata invece testimoniata dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, il quale ha affermanto che "i progetti finanziati con i fondi degli sms solidali qui stanno partendo". "Per quanto mi riguarda non ho riscontrato alcuna anomalia - ha proseguito -. All'Umbria sono spettati 4 milioni e mezzo di euro derivanti dagli sms di solidarietà. Dopo la ripartizione ci siamo riuniti con la presidente della Regione e gli altri sindaci del cratere decidendo insieme di utilizzare un milione per la dotazione didattica delle scuole, 500mila euro per i beni culturali e tre milioni per realizzare nelle frazioni centri sociali in grado di fungere da strutture di emergenza in caso di necessita'. Le procedure sono andate avanti regolarmente e i progetti stanno partendo".

Sindaco di Accumoli: "Iter poco trasparente, Comuni non avvisati" - Anche il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, raggiunto dalle telecamere di Tgcom24, ha confermato le parole di Pirozzi. "Sappiamo che c'è stata una commissione che doveva avere il compito della distrubuzione dei fondi per i comuni più compiti come Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice", afferma Petrucci spiegando che però "noi non siamo stati avvisati".

"Nessuno ha beneficiato dei fondi tranne Arquata che era venuta a conoscenza dei fondi e aveva fatto richiesta per il finanziamento della ricostruzione della sede comunale". "Gli altri comuni non sono stati coinvolti, non hanno messo un bando per la presentazione dei progetti". L'iter quindi "non è stato molto trasparente". La colpa dunque non è delle amministrazioni: "Noi non siamo stati avvisati - ribadisce -. O si ripartivano in maniera equa per territorio o si istituiva un bando". E non è stato fatto nulla di ciò.

La Protezione civile risponde: "Nessun euro donato è sparito" - Il dipartimento della Protezione civile sottolinea che "nessun euro donato dagli italiani è sparito. Infatti, i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d'intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma". Lo afferma il dipartimento, aggiungendo che le donazioni sono nella contabilità del commissario straordinario.

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