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Milano, da richiedenti asilo a calciatori: i Corelli Boys sognano il calcio che conta

La squadra ha avviato una raccolta fondi per iscriversi al campionato

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Si chiama Corelli Boys la prima squadra di richiedenti asilo in Italia. I giocatori sono ragazzi di poco più di vent'anni, che provengono da Guinea, Mali, Nigeria, Senegal, Gambia e diversi altri Paesi africani e asiatici e sono ospitati nel Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) di via Corelli a Milano, dove l'associazione NoWalls ha pensato al calcio come mezzo di integrazione. Il sogno? Partecipare a un campionato ufficiale italiano.

L'associazione NoWalls opera all'interno del Cas con numerosi volontari, attua progetti di alfabetizzazione attraverso la creazione la scuola di italiano e promuove lo sport come veicolo di scambio e socialità. Grazie all'impegno di un allenatore e di tanti volontari, i Corelli Boys si allenano ogni settimana nel vicino parco Forlanini e riescono a partecipare a vari tornei amatoriali e amichevoli organizzati da realtà o da associazioni amiche. Hanno già vinto uno di questi tornei, ma la squadra punta a iscriversi a un vero e proprio campionato UISP, entrando a tutti gli effetti nel sistema del calcio dilettantistico milanese.

Per raggiungere questo obiettivo, però, ci sono dei costi da sostenere per tesseramenti, visite mediche agonistiche, materiale sportivo, affitto del campo, trasferte. L'associazione NoWalls ha scelto di proporre la sfida dei Corelli Boys sulla piattaforma di fundraising Musicraiser per raccogliere i fondi necessari all'iscrizione della squadra e regalare così un sogno a chi cerca di ricominciare, anche attraverso lo sport.

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