L’analisi di ImpresaLavoro

Tra il 2007 ed il 2016 il Pil Pro capite è diminuito di 2.800 euro

Secondo una ricerca del Centro Studi ImpresaLavoro il Pil pro capite del nostro Paese è diminuito del 9,8% da inizio crisi

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Da un’analisi del Centro Studi ImpresaLavoro è emerso come nell’arco degli ultimi dieci anni – quindi tra il 2007 ed il 2016 – i cittadini abbiano perso il 9,8% del proprio reddito pro capite. Sostanzialmente si parla di un calo di 2.800 euro a cittadino, passando quindi dai 28.700 euro del 2007 ai 25.900 dello scorso anno.

Osservando le tabelle del Centro Studi si nota come la diminuzione registrata nel nostro Paese sia tra le più marcate dell’intera Unione Europea. Non solo, tra i nostri principali partner siamo quelli che hanno registrato il risultato peggiore.

Nel dettaglio: in Italia, come anticipato, la flessione è stata del 9,8% (-2.800 da 28.700 a 25.900), in Spagna del 2,9% (-700 euro, da 24.500 a 23.800) e in Portogallo dell’1,7% (-300 euro, da 17.200 a 16.900). In Francia, invece, si è registrato un aumento del Pil pro capite nell’arco di tempo considerato dello 0,6% (+200 euro, da 31.500 a 31.700), in Germania del 7,8% (+2.500, da 32.100 a 34.600).

Negli ultimi dieci anni peggio di noi in Europa hanno fatto solo Cipro, -12,3%, e Grecia, dove si p registrato un calo del Pil pro capite del 24,7%. Il risultato migliore ha invece interessato la Polonia, che con un +31,8% passa da 8.550 a 11.200 euro. Nel complesso, nell’Eurozona, si è registrata una crescita media dell’1% (+300 euro, da 29.400 a 29.700), mentre nell’Unione europea l’aumento è stato del 3,1% (+800 euro, da 26.200 a 27mila).

Il Centro Studi si sofferma poi sull’ultimo biennio, sottolineando come l’Italia nel 2015 e nel 2016 abbia registrato un +1,2% del Pil pro capite, facendo meglio di Regno Unito (+1%), Germania (+0.9%), Francia (+0,6%) e Grecia (+0,6%). Tuttavia, ancora oggi il nostro Pil Pro capite risulta ancora piuttosto inferiore a quello della media europea.