Dopo soli cinque anni dietro le sbarre, il 54enne Andrea Donaglio, potrebbe uscire per buona condotta. Nel 2010 a Spinea (Venezia) aveva massacrato l'ex fidanzata, la 43enne Roberta Vanin, con 63 coltellate tra collo e addome.
Era il 6 luglio 2010, ora di pranzo, la 43enne Roberta Vanin aveva appena chiuso la sua erboristeria in pieno centro a Spinea (Venezia). Stava per uscire per la pausa quando il suo ex fidanzato Andrea Donaglio, con lei in negozio, l'ha assalita con un coltello da cucina. L'ha massacrata con 63 coltellate lasciandola in un lago di sangue. Poi Andrea ha cercato di uccidere se stesso, ma senza riuscirci.
La Procura di Venezia aveva chiesto per lui 30 anni di carcere, alla fine è stato condannato a 16 anni con il rito abbreviato. Ora però, se godrà dei benifici per buona condotta previsti dalla legge, potrebbe essere fuori in semi libertà tra circa un anno.
Il movente - E' stata la gelosia a spingere l'uomo a compiere il terribile gesto: Andrea non accettava che Roberta l'avesse lasciato e che ora aveva un altro uomo. A scoprire la tragedia era stato il padre di lui che non vedendo rientrare il figlio a casa era andato a cercarlo in erboristeria dove ha trovato i due corpi distesi per terra. Ha chiamato subito l'ambulanza che però non ha potuto fare altro che constatare la morte di Roberta trovata in una pozza di sangue. Andrea, invece, era stato portato in ospedale d'urgenza perchè il suo tentato suicidio era fallito.
Nonostante però la crudeltà con cui l'omicida ha massacrato la sua ex fidanzata potrebbe tornare in parziale libertà dopo soli cinque anni di carcere.