"Minacce, molestie, furti. L'isola è al collasso, le forze dell'ordine sono impotenti". La denuncia arriva dal sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che chiede "che venga chiuso l'hotspot, una struttura inutile che non serve a niente". "Siamo abbandonati", accusa, e spiega che "i bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Albergatori, commercianti e ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più".
"Nonostante il centro sia presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza, i tunisini entrano ed escono come e quando vogliono - ha sottolineato il primo cittadino -. Non c'è collaborazione fa parte delle istituzioni, siamo soli. Esiste un grave problema di ordine pubblico, chiedo l'intervento diretto del ministro degli Interni".
Martello ha poi segnalato diversi casi di delinquenza: "Per due volte un fruttivendolo che si trova davanti alla stazione dei carabinieri ha subito il furto di fiaschi di vino. Ci sono furti continui nelle botteghe di abbigliamento e di alimentari, molestie nei confronti dei turisti. Se non si è grado di gestire questua situazione, poiché molti di questi sono delinquenti, che vengano messi in carcere".
Giusi Nicolini: sindaco Lampedusa fa terrorismo - "Ho l'impressione che il sindaco di Lampedusa voglia fare del terrorismo. Basterebbe controllare il numero delle denunce presentate ai carabinieri: a me risulta solo un furto da un negozio di frutta e verdura, inoltre l'isola è piena di turisti e non mi pare che ci siano state molestie da parte di tunisini". Cosi' l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, commenta le dichiarazioni del suo successore. "Si sta cercando di ricreare quel clima di paura - aggiunge Nicolini - che c'era a Lampedusa prima della mia elezione, quando si amministrava l'isola con la logica emergenziale". L'ex sindaco, che oggi fa parte della segreteria nazionale del Pd, ammette tuttavia che dopo la chiusura della rotta libica si sta riaprendo un flusso di migranti provenienti dalla Tunisia. "Sono piccoli gruppi che arrivano con piccole barche, alcune delle quali riescono a raggiungere anche il litorale agrigentino per sfuggire ai controlli. Quelli che si trovano nell'hot spot di Lampedusa sanno di dover essere rimpatriati, il vero problema è quello di evitare di trattenerli a lungo nell'isola".