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Eccedenze alimentari, in un anno recuperato il 20% in più

Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge antispreco che porta il suo nome, traccia un bilancio a Tgcom24. Il parere di un'associazione e di una ristoratrice

lapresse

"Quest'anno il Banco Alimentare ha ricevuto il 20% in più di donazioni dalla sola grande distribuzione. Vanno aggiunte poi tutte quelle provenienti da altri progetti e da settori come ristorazione, banqueting, navi da crociera e ortofrutticolo; quindi la legge funziona eccome". A dirlo a Tgcom24 è Maria Chiara Gadda, deputata del Pd e prima firmataria della legge n. 166 del 2016 contro gli sprechi alimentari e farmaceutici che compie un anno: entrò in vigore, infatti, il 14 settembre 2016. Le percentuali in questo caso corrispondono a migliaia di tonnellate di prodotti alimentari perfettamente commestibili che sono stati destinati a mense o famiglie in difficoltà. "Sono aumentati non solo i quantitativi - prosegue Gadda - ma anche il numero dei punti vendita che donano le proprie eccedenze perché la legge ha inserito semplificazioni burocratiche e maggiori agevolazioni fiscali. Per questo è stata apprezzata sia da chi dona sia da chi riceve".

Gli obiettivi futuri - Alimenti e farmaci sono solo due dei prodotti indispensabili che le persone in difficoltà faticano ad acquistare. "Oltre a detrazioni e agevolazioni per aiutare le associazioni a operare meglio, stiamo lavorando per estendere l’ambito di applicazione di legge ad altri prodotti, come quelli per l’igiene personale e la cancelleria scolastica. Inoltre - continua Gadda - intensificheremo le campagne di formazione per gli addetti e di informazione per il pubblico. Le persone devono sapere che i prodotti con il 'preferibilmente entro' non scadono in quella data, ma possono essere donati o consumati anche entro un ragionevole tempo successivo".

L’associazione - Da decenni il Banco Alimentare si occupa di recuperare le eccedenze generate nella filiera agricola per poi distribuirle gratuitamente alle associazioni caritatevoli. "Dall’introduzione della legge Gadda abbiamo notato una maggiore attitudine alla donazione rispetto al passato - afferma a Tgcom24 Marco Magnelli, direttore del Banco Alimentare Lombardia. - Questo provvedimento è un cantiere a cielo aperto e sono convinto che la sua efficacia crescerà nel tempo. Anche grazie all’attenzione mediatica suscitata dalla legge, siamo riusciti a incrementare il recupero da aziende che già donavano e ad attivare nuove collaborazioni. Insieme alla Caritas abbiamo messo a punto un manuale di buone prassi per i nostri partner e stiamo avviando campagne di formazione su di esso".

La ristorazione - "Bisogna partire dal fatto che le materie prime, soprattutto se di qualità eccellente, vanno trattate col massimo rispetto perché dietro ad un prodotto, oltre al valore economico, c’è anche il lavoro di chi l’ha generato". Questo il punto di vista espresso a Tgcom24 da Stefania Moroni, titolare del ristorante Il luogo di Aimo e Nadia a Milano: "La legge Gadda serve anche a sensibilizzare, ma a noi non deve avanzare nulla perché non bisogna disperdere il valore delle materie. I miei nonni dicevano ‘La terra è bassa’, cioè è faticoso coltivare. E' come per la legge sulla cintura di sicurezza: il non spreco deve diventare un’abitudine per tutti".

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