Il Paese che non c'è, il Paese Dipinto, e ora anche il Paese degli Innamorati: tre definizioni assolutamente appropriate per sintetizzare ciascuna in un motto il genius loci di Furore, Borgo Bello d’Italia abbarbicato fra vigneti e boschi sulle rocce a strapiombo della Costiera Amalfitana.
Con il suo spettacolare fiordo (che fu scenario dell’amore burrascoso fra Roberto Rossellini ed Anna Magnani, che vi girarono Amore, e fu set di molti altri film), Furore è un luogo dal fascino unico, a cui la natura ha dato tanto, ma che l’uomo da parte sua ha saputo arricchire con ingegno e cultura. Ai murales che, a decine, ricoprono di immagini e colori sgargianti e mediterranei le facciate delle case di questo abitato sparso in piccole frazioni (da cui “Il Paese che non c’è), si è recentemente affiancato il Viale di Cupido, straordinaria e scenografica passeggiata letteraria inneggiante all’amore disegnata all’interno del Giardino della Pellerina, destinato a diventare nel giro di poco tempo una delle mete d’obbligo del tour sulla Costiera Amalfitana. E (vogliamo scommetterci?) lo scenario prediletto dai selfie degli innamorati. E sì, perché il luogo è veramente magico e la vista (che spazia dai faraglioni di Capri al Golfo di Salerno) è da togliere il fiato.
Un percorso scandito da frasi sull’amore - E’ l’azzurro il colore che domina incontrastato il Viale di Cupido: l’azzurro delle frasi sull’amore di poeti, scrittori, compositori, personaggi illustri del passato e del presente dipinte da abili ceramisti locali sulla spalliera di una trentina di panchine, l’azzurro del mare e quello del cielo incorniciati dalle colonne in maiolica di un pergolato di glicini e rose, che scandiscono la romantica passeggiata. E così, una dopo l’altra, si inanella un’inconsueta antologia, con citazioni di Shakespeare, Prévert, Rossellini, Erri De Luca e molti altri, e dove accanto a Dante Alighieri (“Amor che a nulla amato amar perdona, mi prese del costui piacer si forte, che come vedi ancor non mi abbandona”) trovano posto Modugno e Jovanotti (“A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei sogni miei. A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, a te io canto una canzone perché non ho altro di più”). Il viale porta alla Piazzetta Afrodite, con la Fontana delle sette cannelle, i cui rubinetti sono intitolati ciascun ad un ogni archetipo dell’Amore: Ludus, Eros, Pragma, Ephitumia e così via.
Il Giardino della Pellerina – Il Viale di Cupido è uno dei primi tasselli del Giardino della Pellerina, che – una volta completato - si estenderà per ben 11.000 mq su balze scoscese ridisegnate in terrazzamenti, alle spalle dell’antica chiesa di San Michele. Il nome di questo inconsueto parco urbano ricorda l’infelice storia d’amore di una ragazza del luogo, che – giorno dopo giorno - andava puntuale all’appuntamento con l’amato che non fece mai ritorno ( da questo suo mesto pellegrinaggio, il nome di Pellerina). Un luogo colto e lieve nello stesso tempo, per il relax e il piacere del corpo e dello spirito, “ispirato al mito e dedicato all’amore”, come dice il suo ideatore, Raffaele Ferraioli, uomo di profonda cultura e sindaco storico del paese: accanto alla zona dedicata agli innamorati, ecco quindi il Teatro delle Querce e un’area per lo sport, a cui si affiancheranno campi catalogo, arboreto e un Giardino mitologico, composto da alberi e arbusti che alludono a personaggi e miti del mondo classico greco romano, che verranno illustrati ai visitatori con tabelle e racconti sonori. Fra i molti i miti e le leggende legati al mondo vegetale ne sono stati selezionati 21, corrispondenti ad altrettante essenze mediterranee che verranno impiantate. L’alloro, ad esempio, che allude al mito di Apollo e Dafne, o i narcisi che ricordano la storia di Narciso, perdutamente innamorato di sé.
La forza della fantasia - “Furore, dove sono degli ubriachi di sole, che sanno vivere valendosi di una forza che nessuno di noi possiede: la forza della fantasia”, aveva detto a suo tempo Roberto Rossellini. E frase, riportata sulle maioliche del Giardino della Pellerina, conserva ancor oggi tutta la sua potente attualità.
Per informazioni: www.comune.furore.sa.it