C'è spazio anche per una riflessione politica ed economica sull'Italia e sul suo futuro nel commento che il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani rilascia ai microfoni di NewsMediaset dopo il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato a Strasburgo dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. "Io premier in Italia? - risponde a margine Tajani. - Fare il presidente del parlamento europeo è già un lavoro difficile e complicato ma è un onore per me che sono il primo italiano a ricoprire questa carica. A Palazzo Chigi, invece, vedo bene Silvio Berlusconi".
La fine della crisi economica Nell'intervista a NewsMediaset Tajani affronta anche la situazione economica europea vista da Juncker. "La ripresa, seppure lieve, c'è in tutta l'Unione europea - sottolinea il presidente del parlamento europeo. - L'Italia sembra essere in coda in questa fase e quindi finché la ripresa non sarà completa bisognerà continuare a lavorare intensamente". "Penso anche che le scelte della Banca centrale europea - prosegue - debbano continuare a sostenere l'economia reale. Rischiamo di avere un euro troppo forte e di non poter favorire l'export: servono buone norme da parte comunitaria per sostenere l'industria e le imprese. Perché, se vogliamo veramente e definitamente uscire dalla crisi e portare tutti i Paesi fuori dalla stagione più buia degli ultimi 20 anni, dobbiamo puntare sull'economia reale".
La questione migranti Dal discorso di Juncker è arrivato un plauso all'Italia per la questione migranti. "Bene i ringraziamenti, - commenta Tajani, - ma l'importante è anche che arrivi la solidarietà di tutti i Paesi dell'Unione europea per alleggerire il peso dei flussi migratori che grava sull'Italia e sugli italiani. Quindi bisogna andare avanti ed è un fatto positivo che in Europa si cominci a comprendere che è necessario cambiare passo. Ma nessuno dimentichi che la questione immigrazione è un problema europeo e non italiano o tedesco o spagnolo".
I fondi per i terremotati "Il parlamento europeo - anticipa Tajani - approva definitivamente l'erogazione di un miliardo e duecento milioni per i terremotati con il voto della plenaria. Sono soldi che si aggiungono ad altrettanti fondi europei che potranno essere utilizzati dall'Italia attraverso una super ridotta possibilità di cofinanziamento, 5% invece che 50%, dei fondi strutturali". Che valore ha tutto ciò? "Significa - conclude il presidente del parlamento europeo - che l'Italia avrà oltre due miliardi di euro per affrontare il dopo-terremoto. E' il segnale concreto di un'Europa solidale, vicina agli italiani. Il miliardo e due che votiamo, tra l'altro, è la più alta cifra mai erogata a un Paese dell'Ue attraverso il fondo di solidarietà".