La mamma di Mauro Romano, il bimbo rapito nel 1977 in Salento quando aveva solo sei anni, spera che suo figlio possa essere lo sceicco Mohammed Al Habtoor, 52 anni, ufficialmente discendente del magnate Khalaf Al Habtoor. "Mi auguro sia lui - dice all'Ansa Bianca Colaianni - perché vorrebbe dire che è ancora vivo e che nessuno l'ha ucciso". Tutto nasce da una foto pubblicata su una rivista nel 2008: c'è Manuela Arcuri accanto all'emiro. E per stabilire la verità, occorrerà l'esame del Dna.
La mamma di Mauro, secondo quanto riporta un articolo de Il Corriere della Sera, ha riconosciuto suo figlio in una foto dello sceicco grazie a "due cicatrici: una sul sopracciglio, l'altra sulla mano destra, che si procurò con un ferro da stiro".
Per avere la certezza che si tratti di lui, occorrerà l'esame del Dna che - stando a quanto riferisce il quotidiano - finora l'emiro ha rifiutato. I familiari di Romano, però, hanno intenzione di andare di persona a Dubai per ottenere che l'esame venga eseguito tramite l'intercessione delle autorità consolari.
La foto con Manuela Arcuri - "E' quella foto che dà la speranza alla mamma di Mauro Romano. Nell'articolo della rivista, a corredo della foto, c'è scritto che uno sceicco arabo (Mohammed Al Habtoor, ndr), in Italia per motivi di lavoro, era stato visto assieme all'attrice Arcuri", racconta a LaPresse l'avvocato della famiglia Romano, Antonio La Scala.
La mamma di Mauro Romano, Bianca, ha un colpo al cuore: "Sostiene oggi, come allora, di riconoscere in quell'uomo suo figlio e nota due cicatrici che coincidono con quelle di Mauro, - prosegue il legale. - A quel punto si rivolge al prefetto Rino Romano che all'epoca è commissario per le persone scomparse e chiede di mettersi in contatto con il console italiano presso gli Emirati Arabi. E solo dopo due mesi, in seguito a un sollecito, Monaco riesce a ottenere un riscontro: il console risponde dicendo di essere riuscito a parlare con il padre dell'uomo ritratto in foto, il quale sostiene di non sapere nulla della storia di Mauro Romano".
Una vicenda lunga oltre 40 anni - I genitori non hanno mai smesso di cercare Mauro dal giorno della sua scomparsa a Racale (Lecce), il 21 giugno del 1977. Grazie alla loro tenacia, le indagini sono proseguite e hanno portato al presunto sequestratore, un ex barbiere di 79 anni: si tratta di un amico di famiglia che Mauro chiamava zio e che il giorno della scomparsa, secondo la Procura, fece salire Mauro sul suo Apecar e lo condusse nella sua casa estiva per farlo giocare con il figlio.
Questo, secondo l'accusa, in attesa di consegnarlo a due individui, a oggi rimasti sconosciuti, che lo prelevarono poi con la forza, facendo sparire di lui ogni traccia.