La lingua italiana è viva e cambia nel tempo, assorbendo parole straniere e neologismi, che diventano di uso comune. Così anche Devoto-Oli, il dizionario per antonomasia, si aggiorna con nuovi vocaboli ad ogni edizione: c'è l'Europa che cambia con la Brexit e l'attualità con fake news, ma c'è anche il linguaggio dei social (webete) e ed espressioni usate da giovani e politici (ciaone).
Sono 1.500 i neologismi presenti nella edizione 2017 del dizionario, presentata il 12 settembre a Milano: nella versione cartacea contiene oltre 70mila voci e 250mila definizioni che diventano 110mila voci e altre 300mila in quella digitale. L'opera, concepita da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli a cui si sono aggiunti come autori Luca Serianni e Maurizio Trifone, è stata rivista nella maggior parte delle voci contenute nelle sue 2.560 pagine con grande attenzione alla contemporaneità del linguaggio. C'è anche una versione digitale scaricabile su smartphone e tablet IOS e Android.