Tre persone sono morte all'interno del cratere della Solfatara di Pozzuoli (Napoli). Le vittime sono Massimiliano Carrer di 45 anni, la moglia Tiziana Zaramella di 42 e il figlio Lorenzo di 11. Il fratellino invece si è salvato. Il primo ragazzino, di 11 anni, ha oltrepassato una zona interdetta e i genitori sarebbero caduti con lui nel fango bollente in una voragine profonda tre metri, vicino alla caldaia, nel tentativo di salvarlo.
Il piccolo è finito una zona di "sabbie mobili", terreno friabile da cui provengono forti esalazioni di gas, e i genitori sono deceduti tentando di raggiungerlo.
Il ragazzino ha perso i sensi, mentre l'uomo è stato risucchiato e, a sua volta, la madre ha cercato di aiutare il marito. Entrambi sono stati sopraffatti dalle esalazioni. Salvo invece il figlio di sette anni. La famiglia, originaria di Torino, viveva in provincia di Venezia, e la donna lavorava per la Triveneta Sicurezza all'aeroporto Marco Polo di Tessera. La direzione del sito Vulcano Solfatara ha riferito che l'area rimarrà chiusa per tutta la giornata.
I soccorritori: "Non abbiamo potuto far nulla" - Non sono neanche riusciti a raggiungere il luogo dell'incidente i medici del servizio d'emergenza del 118. "Non avendo dettagli circa la gravità del caso, la centrale operativa ha inviato un'ambulanza avanzata di tipo A con medico a bordo, ma predisponendosi ad inviare ulteriori soccorsi in caso di necessità", sottolinea l'Asl Napoli 2 Nord. Giunti sul posto, "i sanitari hanno verificato l'impossibilità di mettere in atto alcun intervento di soccorso".
Procura Napoli avvia indagine - La procura di Napoli ha avviato un'indagine sulla tragedia della Solfatara di Pozzuoli. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e affidata al sostituto Ilaria Mancusi Barone. Il fascicolo sarà formalmente aperto mercoledì con la formulazione di ipotesi di reato.