Salgono a sette i morti provocati dal violento nubifragio che ha colpito Livorno. I soccorritori hanno infatti trovato, in un giardino privato invaso dal fango, il corpo della 34enne Martina Bechini. Suo marito, il 30enne Filippo Meschini, è stato invece salvato dai soccorritori: trasportato in ospedale, le sue condizioni non sono gravi. Proseguono le ricerche dell'ultimo disperso, il 67enne Gianfranco Tampucci.
Il Comune di Livorno ha proclamato il lutto cittadino fino al giorno di svolgimento dei funerali delle vittime dell'alluvione che ha devastato varie zone della città. Previsti inoltre un minuto di chiusura degli esercizi commerciali e dei locali di spettacolo, in concomitanza con l'inizio della cerimonia funebre, e la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall'amministrazione comunale.
Intanto, dopo l'emergenza e i soccorsi, migliaia di abitanti stanno lavando via il fango e i detriti. Intanto il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha emanato una ordinanza di divieto temporaneo di balneazione, in via provvisoria e precauzionale, su tutte le aree del litorale livornese.
La guardia costiera ha infatti rilevato uno sversamento di idrocarburi nelle acque del porto di Livorno, nella zona del canale industriale. Si tratterebbe di una quantità circoscritta che sarebbe finita in mare da un canale che sfocia in porto per un problema che sembra si originato a seguito dell'allagamento dell'impianto Eni di Stagno. Sul posto stanno operando i mezzi anti inquinamento della Labromare e quelli della capitaneria di porto di Livorno che segue lo svolgimento delle operazioni.
Il marito di Martina: "L'ho stretta forte, poi è scivolata via" - L'impeto dell'alluvione lo ha trascinato a quasi tre chilometri di distanza dalla sua abitazione, facendogli perdere le tracce di sua moglie. Come riporta La Stampa, Filippo Meschin è stato ritrovato dalla polizia privo di sensi e con un principio di ipotermia. "Ho preso Martina, l'ho abbracciata forte stringendola a me ma è scivolata via, poi non ricordo più nulla", racconta il 30enne livornese, affermando la massa d'acqua ha investito lui e sua moglie mentre dormivano. "Ha infranto i vetri delle finestre, ha spaccato la porta e gli infissi", riversandosi nel piccolo appartamento a pian terreno abitato dalla coppia.
"Siamo usciti - prosegue Meschin - su una piccola aia davanti alla nostra abitazione. Siamo saliti sul tetto di una piccola baracca per attrezzi costruita contro il muro di protezione della proprietà. Abbiamo provato a sopraelevarci, perché intorno tutto si era trasformato in un fiume che sembrava ribollire".