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Accuse di stupro, il carabiniere di Firenze: "Mi sono fatto trascinare"

Le dichiarazioni dell'appuntato accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza americana: "Ho fatto una cosa inqualificabile, la ragazza non sembrava ubriaca"

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Si dice "devastato", consapevole di "aver fatto una cosa inqualificabile" e di non saper spiegare il perché di essersi "fatto trascinare in questa situazione". E' quanto ha dichiarato al proprio difensore l'appuntato dei carabinieri accusato insieme al collega di pattuglia di aver violentato a Firenze una delle due studentesse americane che hanno denunciato i militari di stupro.

"Da vent'anni sono nell'Arma e aiuto le persone, anche correndo dei rischi, non so perché mi sono cacciato in questa situazione", ha detto il militare che ha cercato un difensore per andare volontariamente in procura venerdì a farsi interrogare, prima di essere convocato dagli inquirenti.

Le stesse cose, anche in termini diversi, sono state dette dal militare al pm Ornella Galeotti, titolare dell'inchiesta, nel cui ufficio è rimasto dalle 13.20 alle 14.40. Al momento, si apprende dal difensore, l'appuntato non ha ricevuto né avvisi di garanzia né notifiche per compimenti di atti di indagine.

"La ragazza non sembrava ubriaca" - La studentessa americana che lo ha denunciato per violenza sessuale "non sembrava ubriaca, non barcollava, non puzzava di alcol, connetteva bene i discorsi e non credevo che fosse così giovane. Aveva un'aria più matura, vicino alla trentina", ha proseguito l'appuntato.

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