Il Rapporto Coop 2017

Il Rapporto Coop 2017: la ripresa di consolida, ma non mancano le criticità

Secondo le stime a fine 2017 i consumi potrebbero riportare una crescita dell'1,2%. Preoccupano i salari reali

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Quello che emerge osservando i vari indicatori economici italiani è che la ripresa si sta mano a mano consolidando. Tuttavia la crisi ha lasciato strascichi non indifferenti, solo adesso stiamo assistendo ad un lento recupero dell'occupazione e di certo non mancano le criticità che ancora emergono nell’ultimo Rapporto Coop 2017, in cui si mette soprattutto in evidenza il dato relativo alla povertà e all'esclusione sociale: a tutt'oggi rischia di trovarsi in questa situazione un italiano su quattro, il 28,7% delle famiglie.

Qualche difficoltà, quindi, ancora rimane e a dimostrarlo sono anche le flessioni rilevate ogni tanto dall’Istat per alcuni indicatori. L’ultima in ordine cronologico è, per esempio, quella delle vendite al dettaglio, diminuite a luglio rispetto al mese precedente e immutate rispetto ad un anno fa.

Al di là delle sporadiche debaclé, dal Rapporto Coop emerge però un cauto ottimismo. Del resto le stime di crescita del Pil per l’anno in corso sono state riviste al rialzo al +1,5% e al +1,2% per il 2018, mentre per i consumi Coop stima un +1,2%, continuando il trend positivo osservato fino ad oggi, a patto – avverte - “però di una diminuzione del tasso di risparmio e del nuovo incremento dei prestiti”.

Secondo le stime contenute nell’analisi – effettuate elaborando dati dell’Istat e previsioni di Ref Ricerche – il nodo da sciogliere rimane quello dei salari, perché se è vero che per l’anno in corso e per il prossimo si prevede un +0,8%, per i salari reali le stime indicano un -0,6% per il 2017 ed un -0,3% per il 2018, riflettendo la crescita dell’inflazione totale (+1,4% nel 2017 e +1,1% nel 2018) e di quella di fondo (+0,8% e +1%).

Andamenti positivi sono previsti anche per gli altri indicatori economici: il Pil, come già detto dovrebbe crescere dell’1,5% nel 2017 e dell’1,2% nel 2018, i consumi dell’1,2% e dell’1%, gli investimenti fissi lordi del 2,2% e del 2,6%, le esportazioni del 5,2% e del 4,2%. Incoraggianti anche le stime sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all’11,4% quest’anno e al 10,8% alla fine dei prossimi dodici mesi.