ESCE "LA FATE FACILE"

Il Cile: "Il mio album della maturità: affronto i miei demoni e mi metto a nudo"

Esce "La Fate Facile" terzo album dell'artista di Arezzo, anticipato dal singolo radiofonico "Era Bellissimo"...

di Antonella Fagà

E' arrivato, a tre anni da "In Cile Veritas", il terzo album di Lorenzo Cilembrini, ovvero Il Cile. Si intitola "La Fate Facile", come il brano da cui l'artista ha tratto un video anticipato a maggio. "E il mio disco della maturità. Sono diventato un uomo..." dice Il Cile, che con questo disco, dieci tracce "autobiografiche", come le definisce lui, si mette "letteralmente a nudo  per essere vero al 100%".

© ufficio-stampa

Tre anni per arrivare ad un album  “della consapevolezza”, come racconta lui stesso: "Il lavoro del cantante prolunga l'adolescenza, ma scrivendo questo disco ho capito di essere diventato un uomo, con tutti i pregi e i difetti, i punti di forza e le fragilità che mi appartengono". Il titolo, "La Fate Facile", vuole significare proprio questo: "E' un po' ironico, perché spesso si pensa che il mio mestiere sia una sorta di luna park eterno, ma come tutti i lavori, ha momenti belli e brutti, facili e complessi". E per arrivare a questo l'artista ha dovuto mettersi completamente a nudo, un processo difficile ma quasi "terapeutico". "Il titolo del disco è anche il titolo della traccia in cui mi sono messo più in gioco descrivendo la mia vita dall'infanzia all'età adulta. Per me era fondamentale fare un disco in cui io ci fossi al 100%, senza nulla di costruito. Ho sempre scritto di quello che ho vissuto...".

E qui Il Cile lo ha fatto appieno in dieci tracce autobiografiche: “La fate facile”, “Buttami via”, “La danza delle notti”, “La cenere dal cuore”, “Il lungo addio”, “Da domani”, “Era bellissimo”, “Qui per te”, “Quando la città dorme” e “Mamma ho riperso l’aereo”. "Il lato autobiografico è preponderante" dice: “ma è finalmente il disco da cui esce la mia identità artistica, quello che più mi rappresenta nella totalità. Nasce da una serie di fasi abbastanza difficili, ma non c'è solo la dimensione lirica negativa e pessimista, c'è anche un lato di speranza e di ottimismo, in ogni canzone".

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Da un'infanzia complessa, "a causa di una madre particolare, da cui ho ereditato la mia follia, che se incanalata bene si trasforma però in creatività", al trasferimento da Arezzo a Milano, "per cominciare una convivenza con una donna di cui ero innamorato e con la quale poi è finita male". Il Cile è tutto dentro a questo album, nero su bianco, un modo per "affrontare i miei demoni, per liberarmi di tanti pesi e per essere me stesso fino in fondo. Essere vero è l'unica modalità comunicativa che mi fa stare bene con la mia coscienza. Alla fine poi la verità paga, la gente lo capisce se quello che dici è vero...".

Diventato famoso per il grande pubblico anche grazie a 'Maria Salvador', con J-Ax, Il Cile ci tiene a precisare che il successo di quel brano è arrivato del tutto inaspettato: "Per scrivere il ritornello ci ho messo cinque minuti...".
Ma è qui, in "La Fate Facile",  che la sua identità artistica si percepisce in pieno: "Spero che il pubblico colga la mia essenza artistica e l’accolga".

In tempi dove "il cielo è sempre più nero", come dice in "Mamma ho riperso l'aereo", brano che ribalta ironicamente la canzone cult di Rino Gaetano "Il cielo è sempre più blu", Il Cile mira a ristabilire una comunicazione più vera tra pubblico e artista attraverso le parole: "Spesso le persone hanno trovato la loro via di fuga leggendo le cose che ho scritto...Spero che qualcuno riesca a ritrovarsi anche nei testi di questo album".