Da "Paese dei Balocchi" a ghost town. E ritorno. Consonno (Lc), la "Las Vegas lombarda" abbandonata nel 1977, ospiterà dall’8 al 10 settembre il Campionato Mondiale di Nascondino. Ottanta squadre, composte da cinque persone, si sfideranno per conquistare la "Foglia di Fico d’Oro". Quella del 2017 è l’ottava edizione della gara ideata dalla rivista bergamasca CTRL Magazine e, per il secondo anno consecutivo, si terrà tra i ruderi dell'ex "parco dei divertimenti" in provincia di Lecco. Gli iscritti sono 400, l'iscrizione costa 125 euro a gruppo.
Le regole del gioco - Ogni squadra, contraddistinta da una divisa colorata, è composta da cinque persone. Per ognuna delle quattro manches previste, un componente di cascun gruppo si nasconde e un giocatore neutrale prova a scoprire il suo nascondiglio. I "braccati" hanno 60 secondi di tempo per trovare un rifugio per poi, entro cinque minuti, uscire allo scoperto e "toccare tana" (un morbido materasso) prima del cercatore. Il primo che si libera realizza 20 punti, il secondo 19 e così via. Ma non è una gara individuale, anzi: i punteggi dei singoli "fuggitivi" si sommano e, alla fine del gioco, è la squadra migliore a vincere la "Foglia di Fico". "Schiappe" e "furbetti" non hanno vita facile. Chi viene sorpreso dal "cacciatore" precipita a 0 punti, così come chi bara o resta nascosto dopo la sirena finale.
La rinascita della "Las Vegas lombarda" - Consonno, una frazione del Comune di Olginate (Lecco), è un paese fantasma dal 1977, quando una frana lo distrusse quasi completamente. Negli anni Sessanta, la località conobbe un effimero boom edilizio grazie al conte milanese Mario Bagno, che trasformò il piccolo centro in una "Las Vegas lombarda" con tanto di minareto, pagoda cinese, motel e luoghi di svago. La calamità naturale mise fine al sogno del conte pochi anni dopo l'inaugurazione del Parco, lasciando soltanto ruderi e tanto verde. L'8 settembre, grazie alla curiosa iniziativa di CTRL, la "ghost town" tornerà a riempirsi di turisti. Gli organizzatori attendono 400 persone, in buona parte provenienti da Germania, Francia e Spagna, pronte a nascondersi tra le vecchie attrazioni. E a far rivivere, dopo quasi mezzo secolo, il "Paese dei Balocchi" lecchese.