"I risultati sull'immigrazione si vedono, nel senso della riduzione degli sbarchi e dei flussi migratori". Ciò è frutto "della nostra politica e del sostegno dell'Ue". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Contro le politiche del governo si schiera Msf (Medici senza frontiere), che in una lettera aperta ai leader dell'Ue denunciano le "atroci sofferenze che le loro politiche sulla migrazione stanno alimentando in Libia".
"C'è un grande lavoro da fare sulla revisione degli accordi di Dublino - ha sottolineato Gentiloni -. "La base tuttavia deve essere che quando l'Ue prende decisioni devono essere rispettate. Lo fa l'Italia, lo fa la Slovenia, lo facciano tutti i Paesi".
"L'Ue ha reagito in modo esemplare alla Brexit" - Il premier elogia inoltre il lavoro portato avanti dall'Unione Europea: "I prossimi mesi vedranno l'intera Ue impegnata a fare dei passi in avanti nei suoi livelli di integrazione. Credo che il modo in cui l'Ue ha reagito a un evento negativo come la Brexit possa essere esemplare di come da un fatto negativo possano esserci reazioni positive, se lavoriamo insieme. Il modo migliore per farlo non significa creare dei gruppi ristretti ed escludere altri Paesi ma significa che i Paesi che hanno la comune intenzione di procedere in modo integrato possano farlo e mi auguro che potranno farlo già dai prossimi consigli europei, a partire da quello che avrà al centro digitale e migranti".
Msf attacca le politiche dell'Ue - Nella lettera indirizzata ai leader degli Stati membri e alle istituzioni dell'Unione, Msf denuncia la determinazione dell'Europa nel bloccare le persone in Libia a qualunque costo e chiede che gli inaccettabili abusi contro le persone trattenute arbitrariamente nei centri di detenzione cessino al più presto.
"Il dramma che migranti e rifugiati stanno vivendo in Libia dovrebbe scioccare la coscienza collettiva dei cittadini e dei leader dell'Europa", si legge nella lettera, firmata dalla dottoressa Joanne Liu, presidente internazionale di Msf, e da Loris De Filippi, presidente di MSF in Italia. "Accecati dall'obiettivo di tenere le persone fuori dall'Europa, le politiche e i finanziamenti europei stanno contribuendo a fermare i barconi in partenza dalla Libia, ma in questo modo non fanno che alimentare un sistema criminale di abusi".
Msf assiste le persone nei centri di detenzione di Tripoli da più di un anno e ha visto con i propri occhi questo schema di detenzione arbitraria, estorsioni, abusi fisici e privazione dei servizi di base che uomini, donne e bambini subiscono in questi centri. "La detenzione di migranti e rifugiati in Libia è vergognosa", si legge.