LA PROPOSTA

Dj Fabo, Cappato chiede il processo con rito immediato

Spetterà al gup emettere il decreto con la fissazione della prima udienza

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Marco Cappato vuole "andare direttamente a processo": il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni chiede di saltare la fase di udienza preliminare del procedimento che lo vede imputato per aver accompagnato, in Svizzera, il 40enne milanese Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo, a sottoporsi alla procedura del suicidio assistito.

Ogni imputato, come prevede il codice di procedura penale, "può rinunciare all'udienza e richiedere il giudizio immediato". È una scelta che gli permetterà di bypassare l'udienza preliminare già fissata per il 15 novembre prossimo davanti al gup di Milano Livio Cristofano. “A luglio - ha twittato l'esponente Radicale - è stato chiesto il mio rinvio a giudizio per l'aiuto dato a Dj Fabo ad andare in Svizzera. Oggi ho chiesto il giudizio immediato, cioè di andare immediatamente a processo, perché voglio che in Italia finalmente si possa discutere di come aiutare i malati a essere liberi di decidere fino alla fine. Sia quando lottano per vivere, sia quando decidono di fermarsi. Voglio andare immediatamente a processo, perchè voglio che in Italia finalmente si possa discutere di come aiutare i malati a essere liberi di decidere fino alla fine."

"Sia quando lottano per vivere, sia quando decidono di fermarsi. Il processo – ha precisato - sarà un'occasione per discuterne ed è bene che sia il prima possibile. Certo, dovrebbe occuparsene la politica, la proposta di legge dell'associazione Luca Coscioni per l'eutanasia legale è ferma da 4 anni in Parlamento. E c'è il rischio che non riescano a decidere nemmeno sul testamento biologico. Fabo - ha aggiunto Cappato - ha avuto il coraggio di rendere pubblica la propria richiesta. Io spero che ora i parlamentari abbiano il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. In ogni caso, ci sarà il mio processo, senza ritardi. Grazie a chi vorrà dare una mano.”

In giornata Cappato e i suoi legali saranno in Tribunale a Milano per presentare in Procura l'atto di rinuncia all'udienza preliminare con la richiesta di immediato e spetterà poi al gup emettere il decreto con la fissazione della prima udienza del processo. Il reato di aiuto al suicidio è di competenza della Corte d'Assise, composta da due giudici togati e sei popolari. Con la richiesta di giudizio immediato, infine, l'imputato perde la possibilità di ottenere il rito abbreviato o il patteggiamento