Il presidente uscente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha ritirato la sua candidatura. La decisione è arrivata dopo un incontro al Nazareno con il segretario del Pd, Matteo Renzi. Il centrosinistra correrà così con una candidatura unitaria: quella di Fabrizio Micari, rettore di Palermo. "Il mio e' un atto di amore: non sono uno sfaciatutto", ha detto Crocetta.
Micari sarà quindi sostenuto dal Pd, che martedì ufficializzerà il suo via libera, da Leoluca Orlando, dal movimento di Crocetta e da Ap (anche se gli alfaniani devono ancora dare l'ok definitivo). Ma la sinistra, come annunciato, si smarca e si compatta attorno al nome di Claudio Fava: l'editore Ottavio Navarra, indicato dal Prc, si ritira per sostenere il candidato di Mdp e SI. Sarà dunque corsa a quattro per Palazzo d'Orleans: Micari e Fava si misureranno con il M5s Giancarlo Cancelleri e con il centrodestra di Nello Musumeci.
"Lascio con un bilancio positivo la Regione che cresce il doppio dell'Italia. Vado in pensione con 525 euro ma la legge l'ho fatta io e non mi pento. E' una liberazione...", si sfoga Crocetta quando varca il portone del Nazareno per incontrare il segretario del Pd. Dopo una estate di contatti e la vana richiesta di primarie, il governatore uscente si rassegna al passo indietro in nome dell'unità. "Nei sondaggi ho la stessa percentuale di cinque anni fa, quando poi ho vinto", si rammarica. Ma aggiunge: "Non sono uno sfasciatutto. Resto nel Pd, senza odio né livore".
Crocetta nega di aver negoziato di candidare un suo uomo in ticket con Micari. Ma nell'incontro con Renzi, presente anche il segretario regionale Dem Fausto Raciti, si raggiunge un'intesa legata anche alle politiche: Crocetta presenterà in Sicilia una lista del suo movimento per il Senato, legata al Pd. E potrebbe così fare ingresso lui stesso a Palazzo Madama. Intanto, "entro 18 ore", dopo aver sentito i suoi, il governatore ufficializzerà la presentazione di liste a sostegno di Micari in Sicilia.