Germania, il duello in tv va alla Merkel: per il 44% convince più di Schulz
I sondaggi premiano la Cancelliera al termine dei novanta minuti di botta e risposta in diretta su quattro canali. Al centro del dibattito l'emergenza immigrazioni, il terrorismo e la questione Turchia
Per il 44% dei telespettatori tedeschi che hanno assistito al dibattito elettorale in Germania tra Angela Merkel e Martin Schulz, candidato della Spd, la cancelliera uscente è risultata più convincente del suo sfidante. Lo scrivono i media locali, citando i primi sondaggi. Solo il 32% degli spettatori ha dato la sua preferenza a Schulz. Nei novanta minuti di botta e risposta in diretta su quattro canali si è parlato di rifugiati, Turchia e terrorismo.
La questione Turchia - I due candidati alla Cancelleria hanno discusso su Erdogan, che comunque entrambi vedono fuori dall'Europa, e sul tema migranti. "Se divento cancelliere interromperò i negoziati per l'ingresso della Turchia nell'Ue", dice il candidato dell'Spd. "Non rompo con la Turchia, per fare la gara a chi ha la posizione più dura", è la reazione piccata della cancelliera. "Un ingresso nell'Ue non l'ho mai visto, a differenza dei socialdemocratici che lo appoggiavano", aggiunge.
Al momento "di fatto i negoziati non esistono", e comunque "per interromperli serve l'unanimità in Europa". La Merkel annuncia che "si sta verificando l'opzione di rafforzare gli avvisi per i viaggi dei tedeschi in Turchia" dopo gli ultimi due arresti di cittadini tedeschi. Schulz controbatte ancora: "Erdogan capisce soltanto il linguaggio che propongo io, quello di chi trae le conseguenze".
Corea del Nord e Trump - Anche sulla Corea del Nord, Schulz mostra i denti, rispondendo alla domanda se Trump sia il presidente giusto per risolvere la crisi un chiaro: "No". "Non vedo una soluzione senza gli Usa", replica Angela Merkel. Che poi aggiunge: "Va detto con chiarezza che serve una soluzione diplomatica, pacifica" anche di fronte all'escalation delle ultime ore. "È una questione di guerra o pace", concordano.
"Con me non ci sarà una pensione a 70 anni", risponde a un'altra domanda Frau Merkel. "Meraviglioso! Finalmente una posizione chiara, mi fa piacere", scatta Schulz, che ne approfitta per tornare sul cavallo di battaglia di queste elezioni: la vaghezza della cancelliera, che vira quando le serve. Il duello è però anche il momento per ridimensionare una critica che non era piaciuta a nessuno nelle scorse settimane: Schulz attaccò la Merkel, definendo il suo stile politico un "attentato alla democrazia". "Non lo ripeterò, era una espressione forte. Il mio obiettivo era dire che una democrazia non si porta avanti su un vagone letto".
L'emergenza immigrazione - Schulz attacca poi anche sui profughi: nel 2015 fu sbagliato aprire le porte della Germania senza consultarsi con i partner europei, dice. "In quel momento era necessario prendere una decisione", risponde Angela Merkel. Poi il match diventa più serrato: con domande a cui si può rispondere solo sì e no. La Merkel cerca sempre di spiegare la sua posizione, mentre quando si tratta di rispondere bene o male sull'incarico di Schroeder al colosso petrolifero russo risponde "male", senza esitazione. Anche Schulz è costretto a farlo, pur rivendicando meriti storici all'ex cancelliere.
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