Ha inviato 800 curriculum in due anni, ha fatto qualche colloquio, ha cambiato tre lavori, ma sono più le volte che Federica Lucchesi è stata umiliata per il suo aspetto fisico, ancora prima di cominciare. Spesso quando la vedono non la ammettono nemmeno alle selezioni a causa del sovrappeso. "Mi hanno detto che come cameriera non sarei abbastanza veloce tra i tavoli", racconta a Tgcom24 la 25enne di Livorno stanca di essere discriminata per il suo aspetto.
"Amo lavorare ma non mi viene data la possibilità di dimostrare cosa so fare" racconta Federica, disoccupata dallo scorso maggio. La trafila è sempre la solita. Centinaia di curricula inviati per rispondere ad annunci pubblicati sui giornali o da agenzie di lavoro interinali, ma in fase di colloquio la storia è sempre la stessa: viene scartata perché non considerata di "bella presenza".
Quante prove ha sostenuto?
Solitamente non mi prendono neanche in considerazionie. Una volta, a Livorno, la mia città, sono stata la prima candidata a presentarmi a un colloquio perché le altre erano in ritardo. Ho fatto praticamente la prova da sola, mi dicono che sarei stata richiamata. La telefonata, però, non è mai arrivata e quando ho chiamato io, prima i proprietari si sono negati, poi hanno assunto un’altra ragazza.
Quando sono iniziati i primi problemi?
Sono cominciati dopo l'esperienza del servizio civile. Da allora sono passata da un lavoro all’altro senza soste, ma pur di fare qualcosa non mi sono mai fermata, nonostante i lavori fossero precari o mal pagati. Ho lavorato come cameriera, a chiamata o con i voucher. Dopo i periodi di prova, mi promettevano un contratto stabile, che, però, non è mai arrivato.
A quando risale l'ultimo impiego?
Al 12 maggio scorso. Per un mese ho lavorato in prova come cameriera in un ristorante. Mi sono presentata dopo aver letto un cartello affisso sulla porta. In fase di colloquio, in realtà, la proprietaria mi ha squadrata e poi mi ha detto in modo gelido che "non sarei stata abbastanza veloce tra i tavoli e che mi avrebbe fatto perdere almeno 40 chili".
Com'è andata dopo questo primo incontro?
Sono tornata a casa molto abbattuta e ferita. Stanca di sentirmi umiliata per il mio aspetto. In passato ho lavorato in un ristorante con 250 coperti e il mio peso non è mai stato un problema. Mia mamma ha deciso di andare dalla proprietaria, non per farmi assumere, ma solo per farle capire che mi aveva offesa. Le ha detto: "Si è mai guardata allo specchio? Come si sentirebbe se qualcuno la giudicasse per il suo aspetto?". A quel punto, ho ottenuto la prova, l'ho superata, ho gestito anche 70 coperti a sera: il mio lavoro lo so fare. Certo, era un contratto a chiamata, giorno per giorno, reperibilità fino alle 20.30, ma per me l'importante è poter lavorare. Al termine della prova, mi hanno promesso un contratto, ma poi non se ne è fatto più nulla. Mi hanno detto che la mia schiena cominciava a scricchiolare e che non avrebbe retto i carichi estivi. Ancora una volta il mio aspetto e il mio peso erano il problema.
Ha trovato un altro lavoro da allora?
No, sono a casa. Di recente ho risposto a un annuncio per fare accoglienza in una piscina in un albergo. Mi hanno chiamato e detto che "se non conoscevo le lingue, non era un problema tanto avrei dovuto riceve gli ospiti, desnuda". Unico requisito richiesto la "bella presenza". Quando ho detto che ero sovrappeso, mi hanno ringraziato e salutato. Forse, stavolta avere un po’ di ciccia in più mi ha salvata. O no?