Se le parole valgono come concetti, allora “Robocab” è destinato a diventare un termine diffuso. Perché spiega in un colpo solo tutte le innovazioni che renderanno gli abitacoli delle nostre autovetture (cabs) sempre più robotizzati. A prova di errore umano! A parlare di Robocab è Bosch, che presenterà almeno 8 di queste nuove tecnologie al 68° Salone di Francoforte di metà settembre.
Tutto nasce da unʼesigenza: rendere la mobilità del futuro più facile e sicura, senza incidenti, né stress (tutti diventiamo più cattivi al volante) e più rispettosa dellʼambiente. Per far fronte alla sfida, Bosch sta usando connettività, automazione ed elettrificazione, andando verso i parcheggi sempre più intelligenti, le manovre dettate dallʼelettronica e la guida autonoma. E unʼaltra cosa va detta: il futuro dellʼauto non è poi così… futuro. Le tecnologie Bosch sono già pronte e in via di sperimentazione, mancano semmai le infrastrutture e le leggi per permetterle di averle su larga scala. Ma i più ottimisti in casa Bosch parlano di 2020 come data limite di questa svolta epocale.
Tra le 8 novità cʼè il sistema di parcheggio autonomo, sviluppato insieme a Mercedes-Benz e che abbiamo visto qualche tempo fa in applicazione nel garage del Museo Mercedes di Stoccarda. La seconda è che esistono gli aggiornamenti software over-the-air, ovvero gli aggiornamenti automatici dei software del veicolo, e sempre criptati e protetti, così da aggiungere soluzioni quali il community-based parking e gli assistenti di corsia al parcheggio autonomo. Il sistema si basa su sensori a ultrasuoni, che individua il parcheggio e invia le informazioni in tempo reale a una mappa digitale che i guidatori possono visualizzare sul momento. Infine, per il parcheggio intelligente, ecco la Home Zone Park Pilot, che in pratica salva una manovra di parcheggio (ad esempio nel garage di casa) e la volta successiva lʼauto la esegue da sola.
Unʼaltra innovazione Bosch è lʼassale elettrico (e-axle). Dedicata ai motori elettrici di veicoli ibridi o 100% elettrici, lʼe-axle si integra con la trasmissione in unʼunica unità compatta che comanda direttamente lʼassale del veicolo. È disponibile per motori dai 50 ai 300 kW di potenza, praticamente tutte le carrozzerie. Lʼimpianto frenante iBooster è unʼaltra novità: innesca lʼautomatismo della massima forza frenante, in particolare su veicoli ibridi ed elettrici. Insieme all’electric power steering ESP, i nuovi servosterzi elettrici, garantisce la ridondanza dellʼimpianto frenante, caratteristica fondamentale per i sistemi di guida autonoma.
Bosch presenterà anche la Mappa del coefficiente di attrito, che modifica lʼaderenza del veicolo ‒ dallʼasciutto al bagnato fino al fondo ghiacciato ‒ in base a informazioni reperite real live. Una tecnologia davvero incredibile, che si basa su cloud e che consentirà ai veicoli a guida autonoma di conoscere le mutevoli condizioni del manto stradale nel corso stesso di un viaggio.