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Street Fighter compie 30 anni: 10 cose che non sapete sul videogioco

Vi sveliamo i segreti di una delle saghe videoludiche più amate

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Il 30 agosto 1987 Capcom ha pubblicato Street Fighter, primo capitolo di una serie che avrebbe accompagnato ben tre generazioni di videogiocatori e sarebbe diventato uno dei capisaldi del suo genere di riferimento. Street Fighter è un videogioco  amato a livello mondiale ed è stato un punto di riferimento per produzioni future nell'ambito del picchiaduro a incontri. Chi ha più di trent'anni (ma anche qualcuno in meno) non può non ricordarlo e proprio oggi che spegne le sue trenta candeline lo ricordiamo così, con qualche  aneddoto che non sapete o forse avete dimenticato.

Scoprirete in questo video che Street Fighter è stato il primo videogioco a introdurre un personaggio femminile, che a uno dei suoi protagonisti principali, Ken, è stato dovuto dare un cognome perché non lo si confondesse con il famoso fidanzato di Barbie. Oppure, che il film del 1994 con Jean-Claude Van Damme non è stato il primo a essere realizzato e Hollywood è stata anticipata da alcune produzioni asiatiche decisamente ispirate e fuori di testa. Sono retroscena che spaziano da aspetti più tecnici ad altri assolutamente bizzarri, capaci di strappare più di una risata.

Forse nemmeno Capcom si aspettava all'epoca un simile risultato ma i fatti oggi parlano chiaro: Street Fighter è un videogioco dalla  fama planetaria, ha accompagnato la nostra adolescenza, continuato a intrattenere future generazioni e tuttora detiene il record di vendite dell'azienda, con una stima di 500,000 cabinati da sala giochi e 38 milioni di unità per console casalinghe. Il suo successo ha portato a numerose imitazioni, a volte ironiche e altre un po' troppo vicine al plagio ma la serie non ne è stata scalfita, proponendosi oggi come una fra le più longeve del mondo videoludico. Non ci resta che augurare a Street Fighter buon compleanno.

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