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Vaccini, in Lombardia proroga di 40 giorni per mettersi in regola

L'assessore regionale promette un provvedimento che consentirà, pur rispettando il decreto nazionale, di rimandare la scadenza dell'obbligo vaccinale

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Fatta la legge, trovato l'inganno: il vecchio detto che fotografa l'italico ingegno continua a funzionare. Anche per il contestato decreto relativo ai vaccini. La Regione Lombardia, infatti, ha annunciato per lunedì la firma di una delibera che, pur nel rispetto del decreto ministeriale, consentirà ai bambini non vaccinati di accedere agli asili nido: si tratta di una proroga di 40 giorni per consentire alle famiglie di correre ai ripari.

Ancora non è chiaro in base a quali criteri la deliberà riuscirà a mettere d'accordo la normativa nazionale con la deroga, ma l'assessore alla Sanità lombardo, Giulio Gallera, garantisce che in Lombardia le famiglie avranno 40 giorni di tempo in più (il decreto prevede invece il 10 settembre come data ultima per la consegna dei certificati, ndr) per far vaccinare i figli.

In base al provvedimento lombardo, infatti, dal 10 settembre, spiega l'assessore al Corriere della Sera, "le scuole avranno 10 giorni di tempo per segnalarci chi non è in regola. Nei successivi 15 giorni i genitori verranno invitati a un incontro con i nostri esperti, ed entro altri 15 giorni dovrà essere eseguita la vaccinazione. Solo chi neanche per quel momento sarà a posto sarà considerato inadempiente". La deroga varrà però solo per le scuole di competenza della Regione, cioè i nidi, mentre per le materne dovranno essere i sindaci a decidere se applicare o meno la delibera della giunta regionale.

In Piemonte mancano vaccini - In Piemonte, invece, scarseggiano i vaccini monodose, soprattutto quelli contro la meningite, che consentono a chi è scoperto solo per uno dei vaccini ora obblligatori di mettersi in regola. La Regione ha così deciso di inviare una circolare alle Asl, invitando, nel caso in cui il vaccino non sia disponibile, a emettere un certificato provvisorio di idoneità. E' infatti lo stesso decreto ministeriale a prevedere che le inadempienze dovute a carenze di vaccino non possano essere oggetto di contestazione da parte delle scuole finché il vaccino non torna disponibile.

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