Lo studio

E-commerce: l'innovazione digitale può generare 2,9 miliardi di dollari entro il 2025

L'utilizzo delle nuove tecnologie e di nuovi modelli di business consentiranno a imprese e consumatori di risparmiare tempo e denaro

© web

Il dato diffuso qualche giorno fa – in Italia le imprese che vendono on-line sono raddoppiate dal 2010 al 2016, attualmente sono 16mila (fonte: Camera di commercio di Milano) – certifica un'attenzione crescente verso l'e-commerce. Un interesse giustificato, se si considerano le potenzialità di crescita del commercio digitale.

Uno studio condotto da Accenture – Painting the Digital Future of Retail and Consumer Goods Companies – ha provato a quantificarne la crescita attesa nei prossimi anni grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie che consentiranno ad imprese e consumatori di risparmiare tempo e denaro. Secondo il rapporto, le nuove tecnologie potranno far crescere il commercio digitale di 2,95 miliardi di dollari entro il 2025.

Lo studio suggerisce alle imprese di seguire la strada dell'innovazione digitale e di adottare alcuni modelli di business: la sharing economy – il 52% dei consumatori interpellati da Accenture si è detto disposto a sottoscrivere un abbonamento per il noleggio di capi di abbigliamento –, il riassortimento (automatico) – sensori intelligenti rilevano quando un prodotto sta per esaurirsi e procedono in automatico all'ordine e alla consegna (i consumatori sono pronti a servirsene per l'acquisto di generi alimentari e prodotti per la casa) –, l'economia dei servizi – questo modello di business prevede l'esternalizzazione dei lavoretti quotidiani (lavanderia…) – e infine la cosiddetta economia incentrata sulla personalizzazione (il rapporto parla di abbonamenti “Surprise me” che prevedono la vendita di prodotti creati su misura e selezionati da un esperto che fa la sua scelta in base ai precedenti acquisti del cliente).

L'obiettivo delle imprese è soddisfare le esigenze e le richieste del consumatore, ovviamente. Per farlo, è necessario capirne le caratteristiche. Uno studio condotto dall'Eurostat ha tracciato l'identikit (quasi) definitivo degli europei che acquistano on-line.

Nell'edizione 2017 del Digital economy&society in the EU, si legge che sono perlopiù i consumatori d'età compresa tra i 25 e i 34 anni ad effettuare acquisti on-line Mentre complessivamente l'abbigliamento e gli articoli sportivi sono i prodotti che vengono venduti on-line con maggiore frequenza. Seguono vacanze, arredamento e biglietti per partecipare a concerti e spettacoli.

A livello europeo, non tutti hanno la stessa confidenza con il commercio digitale, però. Alcuni – l'elenco comprende inglesi, danesi e tedeschi – effettuano più acquisti rispetto ad altri (tra gli italiani la quota di compra on-line resta ancora molto bassa).