E' ancora ricoverata per il forte shock subito la turista polacca stuprata in spiaggia da quattro persone. Ma dal letto d'ospedale aiuta gli investigatori: "Saprei riconoscere chi mi ha fatto questo". E prosegue la caccia dei quattro stupratori, forse maghrebini. Almeno un paio di loro potrebbero essere spacciatori, pista che si sta seguendo dopo il ritrovamento di un'impronta digitale. Fondamentali le immagini delle telecamere di sicurezza.
La squadra mobile ha setacciato il lungomare di Miramare, i locali notturni, le colonie abbandonate e le vie traverse della Statale. La polizia è convinta di essere sulla pista giusta per rintracciare i quattro aguzzini che nella notte tra venerdì e sabato hanno violentato una turista polacca in spiaggia al bagno 130, dopo aver tramortito l'amico con una bottigliata in testa, e poi hanno abusato di una prostituta transessuale nella zona della Statale a Miramare.
L'ipotesi più accreditata è quella che almeno un paio del branco facciano base in Romagna, forse spacciando. Così come si ipotizza che il fatto che si siano spostati dal lungomare fino alla Statale a piedi, per violentare la prostituta transessuale, sia stato perché stavano tornando verso l'alloggio che occasionalmente occupano. Non si esclude alcuna pista, ma probabilmente i magrebini potrebbero essere stati ospitati in Riviera solo per l'estate, dove si sono mantenuti spacciando.
Sindaco di Rimini: Comune parte civile - Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha fatto sapere con una nota che l'amministrazione comunale si costituirà parte civile. "Rimini è sconvolta per questa notte di violenza improvvisa, inaudita, belluina e crudele" scrive Gnassi "e si stringe intorno alle vittime". Il comune, insieme all'Ausl e ad altre istituzioni, ha già attivato tutte le misure di aiuto e supporto, da quello medico sanitario a quello psicologico, agevolando anche il collegamento con le famiglie per i due ragazzi.