La felicità all'idea di non aver più il portafoglio e le tasche pesanti per le monetine da 1 e 2 centesimi è durata pochi mesi. E' arrivato l'altolà dell'Ue, l'unica che può decidere sulla loro circolazione e il governo è costretto al dietrofront. Pur smettendo di coniare le due monetine, nessun negoziante potrebbe rifiutarle. La Banca centrale europea l’ha scritto in due pareri spediti a Belgio e Finlandia che avevano già approvato norme simili a quella italiana.
La sospensione del conio delle monetine dal 1 gennaio 2018 è prevista dall'emendamento del Pd, che vede come primo firmatario Sergio Boccadutri, contenuto nella cosiddetta “manovrina”. Nella legge Finanziaria sarà, probabilmente, contenuta una nuova norma per fare marcia indietro, perché, a differenza di quanto annunciato nei mesi scorsi, l’Italia non smetterà di coniare le monete da uno e due centesimi. Non può.
Il potere di decidere o meno la circolazione legale di pezzi della moneta unica non è dei parlamenti nazionali, bensì del Consiglio europeo. Non si può impedire ad uno spagnolo o ad un tedesco di usare le monetine in Italia. "In ogni caso non si può impedire ai clienti di pagare l'esatto ammontare dovuto usando le monete da uno e due centesimi" si legge nel parere della Bce.
La commissione Finanze del Senato ha, inoltre, ipotizzato il rischio che lo stop alle monetine possa comportare un aumento dei prezzi, che colpirebbe soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Le monetine, infatti, avrebbero ancora corso legale ma si arrotonderà per eccesso o per difetto al multiplo di cinque centesimi più vicino.
Sospendere il conio di quelle monete, poi, non produrrebbe alcun risparmio, perché la Zecca sarebbe costretta ad aumentare la produzione per le monete da cinque centesimi, azzerando il risparmio di 23 milioni di euro relativo alla cancellazione delle monetine, previsto dall'emendamento.
Al Belgio la Banca Centrale Europea lo aveva spiegato: "Per preservare l’unità e l’integrità della moneta unica regole come quelle sull’arrotondamento andrebbero concordate a livello europeo, non nazionale". Eliminare monete dal valore legale in diciannove Paesi potrebbe anche provocare effetti collaterali nell’intera Unione, costringendo le altre Zecche ad aumentare la propria produzione. Ecco che il possibile retromarcia del Governo si fa sempre più concreto.