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Violentata su una spiaggia a Rimini: "Parlavamo, poi sono iniziate le botte"

Caccia al branco: la polizia al lavoro con le immagini delle telecamere di sicurezza e con un'impronta digitale che indirizzerebbe l'indagine verso il mondo dello spaccio e degli immigrati clandestini

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Potrebbero avere le ore contate i quattro uomini che nella notte tra venerdì e sabato sulla spiaggia di Rimini hanno violentato una 26enne polacca e picchiato un suo amico. "Prima volevano attaccar bottone, poi siamo andati sulla sabbia, hanno picchiato il mio amico e mi hanno portato in riva al mare per...", ha raccontato la ragazza.

I responsabili avrebbero meno di 30 anni e sarebbero nordafricani. La squadra mobile della questura ha setacciato il lungomare di Miramare, i locali notturni, le colonie abbandonate e le vie traverse della Statale per trovarli. Gli investigatori sarebbero in possesso di alcune immagini di telecamere di videosorveglianza e di un'impronta che indirizzerebbe l'indagine nel circuito del mondo della notte, dello spaccio e degli immigrati clandestini.

L'ipotesi più accreditata è quella che almeno un paio del branco facciano base in Romagna, forse spacciando. Così come si ipotizza che il fatto che si siano spostati dal lungomare fino alla Statale a piedi, per violentare la prostituta transessuale, sia stato perché stavano tornando verso l'alloggio che occasionalmente occupano. Non si esclude alcuna pista, ma probabilmente i magrebini potrebbero essere stati ospitati in Riviera solo per l'estate, dove si sono mantenuti spacciando.

Il ragazzo: "Ho capito troppo tardi cosa stava succendendo" - Come riporta il "Corriere della Sera", il ragazzo, anche lui un polacco di 26 anni, ha raccontato di essere stato colpito con una bottiglia: "Cercavo di capire cosa volevano quei ragazzi, quando l'ho capito è stato troppo tardi, mi hanno colpito con una bottiglia".

"Pelle olivastra, forse nordafricani" - Quanto ai quattro aggressori, i 26enni hanno raccontato che avevano la "pelle olivastra" e che "sembravano nordafricani": una descrizione scarna che però collima con quella del trans peruviano che, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe aggredito e violentato poco dopo.

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