A Roma si è tenuto il corteo organizzato dai Movimenti per la casa per protestare contro gli sgomberi soprattutto dopo il caso di via Curtatone, l'edificio a due passi dalla stazione Termini, evacuato tre giorni fa. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine. Secondo gli organizzatori al corteo, che si è snodato per le vie della Capitale al grido di "Vogliamo una casa", hanno preso parte 5mila persone.
In piazza i Movimenti per la casa e rappresentanti di diverse associazioni. Tra i cartelli esposti anche uno con su scritto "Poliziotto fatti dare una carezza", riferito al gesto di un agente che ha accarezzato una migrante durante lo sgombero di piazza Indipendenza.
"Finché non ci daranno una risposta, noi da qui non ce ne andiamo", hanno detto i manifestanti, tra i quali molti rifugiati etiopi ed eritrei sgomberati da via Curtatone: chiedono una nuova sistemazione e la liberazione di tre connazionali ancora in carcere per resistenza a pubblico ufficiale.
In testa al corteo, assieme agli sgomberati di via Curtatone, c'erano anche quelli di Cinecittà e gli sgomberati italiani: assieme tenevano lo striscione con scritto "Casa per tutti. Maestri per i bambini. Medici. Per gli italiani e per i migranti". "Siamo bambini, siamo persone, diritti per tutti" hanno gridato mentre il corteo avanzava al ritmo della musica africana. Oltre ai migranti e ai movimenti per la casa, rappresentanti di sindacati si base, associazioni italiane e internazionali, poi sinistra italiana, rifondazione e sinistra critica con le loro bandiere confusi tra i manifestanti.
Autorizzato un sit-in fino a lunedì - I manifestanti, che al termine del corteo avevano annunciato di non voler andar via senza aver ottenuto risposte dalle istituzioni sull'emergenza abitativa, hanno trovato un accordo con le forze di polizia per un presidio autorizzato che prevede un ristretto gruppo di persone ed un gazebo autorizzato a rimanere fino a lunedì. A quanto riferito dai Movimenti di Lotta per la Casa, proprio lunedì verrà richiesto alla Prefettura un incontro per istituire un tavolo anche con il Campidoglio e la Regione sull'emergenza abitativa.