La Procura valuta un'inchiesta per disastro sul terremoto, ma il sindaco: "Non siamo un'isola di abusivi"
Si cerca di capire quali siano i legami tra il fenomeno dell'abusivismo e il crollo di alcuni edifici dopo la scossa sull'isola
La procura di Napoli sta valutando l'ipotesi di aprire un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo plurimo in seguito ai danni provocati dal terremoto avvenuto sull'isola di Ischia. "Sono nel quadro ordinario delle valutazioni possibili in questo momento", ha dichiarato Giovanni Melillo, capo della procura di Napoli. Melillo ha poi specificato che si tratta di un "quadro complesso e bisognoso di approfondimenti".
Il sindaco di Ischia: "Non siamo un'isola di abusivi" - Ma il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino replica con forza dicendo: "La nostra non è una collettività di abusivi. Ora basta". E alla stampa rivolge un appello: "Dite come realmente stanno le cose. L'isola d'Ischia non è un'isola terremotata. Una diversa rappresentazione della vicenda sta arrecando più danni del terremoto".
E aggiunge: "Non sono stati mai interrotti servizi, come quelli dei trasporti, le aziende hanno continuato a lavorare. E oggi non c'è il rischio per nessuno. Con grande orgoglio e dignità gli ischitani sono pronti a lavorare per il futuro".
La Procura: edilizia illegale e costi sociali - Sul possibile legame tra il fenomeno dell'abusivismo edilizio e il crollo di alcuni edifici sull'isola, il capo della Procura di Napoli è però molto duro: "Non sfuggono i costi sociali, che anche in queste occasioni si rivelano, di fenomeni gravi come quello dell'edilizia illegale e dell'abusivismo edilizio. All'abusivismo edilizio corrisponde una delle priorità del lavoro della procura della Repubblica di Napoli; un fenomeno che in Campania ha dimensioni straordinariamente gravi e come tale va affrontato".
Ad alimentare le polemiche ci sono i dati diffusi da Legambiente, secondo cui che nei 6 comuni dell'isola le pratiche di condono in 30 anni sono state 27mila: 7.235 nel solo comune di Ischia, spiega l'ingegner Sandro Simoncini, docente di Urbanistica alla Sapienza e presidente di Sogeea. Migliaia di queste istanze (circa 4.400 a Ischia) sono ancora da evadere, mentre è proseguita "una sistematica speculazione edilizia" "utilizzando anche materiali e tecniche di scarsa qualità", afferma l'urbanista.
Il tema degli abusi edilizi è stato più volte al centro di indagini giudiziarie. Uno dei filoni di un'inchiesta che tra 2013 e 2014 ha scosso gli uffici giudiziari di Napoli, quella su presunti episodi di corruzione che fece scattare misure cautelari nei confronti di avvocati, cancellieri e dipendenti pubblici, riguarda anche Ischia: il sospetto è che tra i fascicoli processuali manipolati alcuni riguardino proprio processi per abusi edilizi nell'isola.
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