Pestato a morte, centinaia alla veglia in ricordo di Niccolò
"Voglio che venga fatta veramente giustizia per mio figlio. Spero che queste belve paghino", ha detto il padre del giovane italiano al termine della funzione
Centinaia di persone hanno gremito mercoledì sera la chiesa della parrocchia di Gesù Buon Pastore a Scandicci (Firenze) per la veglia per Niccolò Ciatti, il giovane italiano pestato a morte in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, da tre ceceni. "Voglio che venga fatta veramente giustizia per mio figlio. Spero che queste belve paghino, ma già due di loro non si sa dove siano", ha detto il padre del giovane al termine della veglia.
"Che ingiustizia è morire così?", ha esordito il parroco don Giovanni Paccosi introducendo il rosario, poi recitato dai presenti insieme alla famiglia di Niccolò. In chiesa i genitori Luigi e Cinzia e la sorella Sara, arrivati insieme, in silenzio, con riserbo; la fidanzata Ilaria.
Il padre: "Spero che vadano in carcere" - "Sono contentissimo per la vicinanza di tutti i miei concittadini - ha detto lasciando la chiesa dopo la veglia il padre di Niccolò - e spero che questo serva perché voglio che venga fatta veramente giustizia per mio figlio. Spero che queste belve paghino, ma già due di loro non si sa dove siano". "Spero che vadano in carcere - ha aggiunto - e paghino perché non si può rovinare la vita di un ragazzo di 22 anni per niente".
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