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Regeni, papà: ambasciatore in Italia era unica arma contro l'Egitto

lapresse

"Siamo indignati anche per come ci è stato comunicato, a decisione già presa, alle sei di sera del 14 agosto". Lo ribadisce Claudio Regeni, il padre del ricercatore torturato e ucciso in Egitto. "Riteniamo che sia stata una modalità inaccettabile e siamo contrari all'invio dell'ambasciatore perché rappresentava l'unica arma per fare pressione sul governo egiziano", spiega. "Il Cairo finora non ha dato segni di collaborazione", aggiunge.

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