L'ultima corsa

Il cavallo Oliver non ce l'ha fatta: crollato e morto per la fatica e il caldo

Il quadrupede era "impegnato" a Messina nel cosiddetto galoppo turistico con i tipici carretti siciliani

© tgcom24

Non ce l'ha fatta Oliver. Il cavallo che, ogni giorno a Messina, era impegnato nel galoppo turistico con i tipici carretti siciliani, è morto, probabilmente per il troppo caldo o per la fatica. Il protagonista principale delle foto ricordo dei vacanzieri, il simbolo della città siciliana si è accasciato a terra dopo aver svolto ancora una volta, per l'ultima volta, il suo compito che tanta gioia portava ad adulti e piccini.

Inutili i soccorsi dell'Azienda sanitaria provinciale e del Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Messina. Inizialmente non si pensava che Oliver fosse in pericolo di vita, anzi, sembrava che dopo il malore le sue condizioni stessero migliorando. Poi, il tragico epilogo: il cavallo era giunto alla sua ultima corsa. E, come spesso accade, le disgrazie diventano l'occasione (purtroppo troppo tardi) per riflettere. Si rincorrono le ipotesi ma, se vogliamo, anche le certezze: perchè per far morire un cavallo in quel modo evidentemente di fatiche ne deve aver fatte molte.

"Le carrozzelle trainate dai cavalli vengono usate per il divertimento di turisti poco accorti che non si sono mai domandati cosa si nasconda dietro questa pratica - spiega Alessandra Parrinelli, commissario della sezione provinciale di Messina dell’Enpa, alla "Gazzetta del Sud" - un divertimento anacronistico che comporta enorme sofferenza per i cavalli, costretti a portare un carico che supera gli 800 chili, sotto il sole cocente in estate ed esposti alla pioggia e al freddo in inverno, in mezzo al traffico e ai rumori assordanti che li spaventano. Spesso svengono per la stanchezza o si feriscono perché i loro zoccoli non sono fatti per calpestare l’asfalto cittadino. Tutto questo nel 2017 è inammissibile».