Il presidente uscente del Kenya, Uhuru Kenyatta, è stato rieletto alla guida del Paese con il 54% delle preferenze. Lo ha comunicato la commissione elettorale. Anche il leader dell'opposizione, Raila Odinga, che non riconosce il risultato ufficiale, si è autoproclamato vincitore parlando di elezioni "farsa". Dopo l'annuncio della commissione, subito si sono sentiti spari e grida nelle strade. Nelle elezioni del 2007 vi furono centinaia di morti.
Secondo la polizia, le violenze sarebbero esplose in almeno due regioni dove l'oppositore Odinga è maggioritario, come il sobborgo di Nairobi, Kibera, e la città meridionale di Kisumu. I suoi sostenitori, che pure escludono di ricorrere legalmente contro il verdetto, contestano il voto. Odinga fece già ricorso dopo il voto del 2013, in cui era stato sconfitto, ma senza successo. "Ci sono spari dappertutto. Non sappiamo quando finiranno", raccontano alcuni testimoni. Il Kenya non ha ancora dimenticato le sanguinose violenze che esplosero dopo le elezioni del 2007 in cui morirono oltre mille persone.
Kenyatta a Odinga: non siamo nemici ma parte di una nazione - Il vincitore Kenyatta ha lanciato un appello ad "astenersi dalla violenza rivolgendosi al suo rivale Odinga: "Noi non siamo nemici. Siamo cittadini di una repubblica. Come in ogni competizione, ci sarà sempre un vincitore e ci sarà anche un perdente. Ma apparteniamo entrambi ad una grande nazione chiamata Kenya. Io ti tendo la mano in segno d'amicizia".