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Export: aumenterà il contributo alla crescita economica dell’Italia

Secondo il SACE, nel 2020 l’incidenza delle esportazioni sul PIL italiano toccherà il 30,4%

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Quanto certificato dall’ISTAT – tra aprile e giugno le esportazioni italiane sono cresciute dello 0,6% rispetto al trimestre precedente – è un dato positivo. Proprio l’export dovrebbe garantire il contributo più importante alla crescita economica dell’Italia attesa per il 2017.

Secondo REF, quest’anno il Prodotto interno lordo italiano sarà trainato (principalmente) dall’export – “la crescita di quest’anno si basa sull’accelerazione delle esportazioni” –, a beneficiarne sarà l’attività industriale, con effetti altrettanto positivi sull’andamento degli investimenti (il PIL dovrebbe crescere dell’1,3%).

Gli analisti di REF osservano che le altre componenti saranno meno dinamiche. In particolare, i servizi che presentano minori margini di crescita considerando che le prospettive per i consumi delle famiglie italiane rimangono moderate.

Pur osservando che in questa fase la ripresa del PIL è comunque chiaramente di carattere export-led, REF ha osservato che non è scontato che questo possa bastare per riattivare tutti i settori dell’economia.

Il contributo dell’export alla crescita economica dell’Italia è destinato ad aumentare: secondo le stime del SACE – le previsioni sono contenute nel rapporto Export Unchained. Dove la crescita attende il Made in Italy dedicato alle esportazioni –, l’incidenza dell’export di beni e servizi sul Prodotto interno lordo arriverà a toccare il 32,4% nel 2020 dal 30,4% del 2016 (nel 2010 era al 25,8%).

Se confermate, le previsioni di REF rappresenterebbero un’inversione di tendenza rispetto al passato recente. Le esportazioni, fondamentali nel determinare la ripresa economica italiana tra il 2014 e il 2015, hanno subìto un calo – nell’ultima relazione per Paese relativa all’Italia, la Commissione europea parla di una diminuzione notevole –, a causa del “sensibile rallentamento” del commercio con i Paesi non appartenenti all’Unione europea.

Tra il 2016 e il 2020 le cose dovrebbero andare comunque bene, nonostante i tanti fattori di incertezza che caratterizzano il commercio mondiale: le esportazioni italiane dovrebbero crescere ad un tasso medio annuo del 4% contro l’1,7% del quadriennio precedente (dati SACE).

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