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Pensioni, Boeri: "Senza rialzi dell'età, gli assegni Inps sarebbero più bassi"

Il presidente dell'Istituto nazionale di previdenza sociale: "Con il sistema contributivo più si lavora, più i trattamenti aumentano"

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"Le pensioni sarebbero più basse senza un aumento progressivo dell'età pensionabile, che quindi non è neanche nell'interesse dei lavoratori più deboli". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, aggiungendo: "Se possono andare in pensione prima, sappiamo che saranno i datori di lavoro stessi a spingerli a ritirarsi prima". "A quel punto uscirebbero con delle pensioni più basse" visto il funzionamento del sistema contributivo.

"E' pericolosissimo toccare il meccanismo dell'adeguamento delle pensioni alle aspettative di vita", ha proseguito il presidente dell'Inps, sottolineando che tale operazione costerebbe allo Stato 141 miliardi di euro. "Se uno percepisce la pensione più a lungo perché si vive più a lungo - ha aggiunto Boeri - è giusto anche che contribuisca più a lungo al sistema, altrimenti il sistema non riesce a reggere". In merito ai singoli lavoratori, ha sottlineato che un'uscita anticipata riflette sugli importi delle stesse pensioni perché "con il sistema contributivo più si lavora, più i trattamenti aumentano".

Boeri ha inoltre fatto notare che "le generazioni che hanno già vissuto questo adeguamento, per esempio con l'aumento dell'età pensionabile di quattro mesi nel 2016, o prima ancora, di tre mesi nel 2013, direbbero: ma perché noi abbiamo dovuto pagare?". Quindi, secondo il presidente Inps, ci sarebbero, con un intervento di congelamento dell'automatismo sull'età, conseguenze sia sul passato sia sul futuro.

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