La Ong Jugend Rettet farà ricorso contro il sequestro della nave Iuventa. Lo ha annunciato l'avvocato dell'organizzazione non governativa, Leonardo Marino, dopo aver ricevuto le copie degli atti. Il legale chiederà la restituzione dell'imbarcazione, ma anche dei documenti e dei pc portati via dalle forze dell'ordine". La Ue: "Tutte le Ong aderiscano al codice di condotta".
Jugend Rettet: nostra priorità è salvare vite - "Per noi salvare vite umane è e rimarrà la nostra priorità assoluta", si è difesa sul proprio account Twitter l'organizzazione non governativa fondata da studenti tedeschi. "Ci dispiace di non poter essere al momento operativi nella zona di ricerca e soccorso", ha aggiunto l'Ong, senza rispondere alle accuse mosse dai magistrati italiani.
Avramopoulos (Ue): tutte le Ong aderiscano al codice condotta - Sulla questione del codice di condotta è intervenuta anche l'Ue. "Mi dispiace che alcune Ong abbiano scelto di non firmare il Codice di condotta. Dobbiamo lavorare tutti assieme per smantellare il modello di business dei trafficanti ed evitare le morti dei migranti", ha dichiarato Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per le migrazione e affari interni. "Chiedo di nuovo a tutte le Ong di aderire all'iniziativa", ha quindi aggiunto.
Osservatore Romano: non basta salvare e accogliere, stop tratta - "In una situazione così complessa e difficile forse la risposta non deve essere solo quella, doverosa, di accogliere i migranti e di offrire loro un inserimento dignitoso nei paesi europei, ma vi è anche l'obbligo morale di tenere presente la piaga del mercato di esseri umani che sta prosperando, purtroppo in modo crescente, attraverso le rotte mediterranee, e che costituisce una ricca fonte di guadagno illecito per molti". E' la tesi espressa in un editoriale sull'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, dalla storica Lucetta Scaraffia. "Non è facile affrontare questo fenomeno, ma in primo luogo è necessaria una repressione efficace dello sfruttamento dei migranti nei paesi europei, senza esimersi da un serio controllo delle modalità di arrivo. Le morti di tanti migranti nei naufragi - ha sottolineato - non si evitano solo con i salvataggi in mare, ma anche contrastando chi li fa partire in condizioni disumane e pericolose".
Codice Ong firmato anche da Sea-Eye - Intanto un'altra Ong ha firmato il codice di regolamentazione per i salvataggi in mare messo a punto dal Viminale. Si tratta, secondo quanto si apprende, di Sea-Eye l'organizzazione che opera, con un ex peschereccio riadattato, lungo le coste della Libia per salvare naufraghi. Sono così quattro le organizzazioni non governative ad aver sottoscritto il codice voluto dal ministro Minniti: Moas, Save the children, Proactiva Open Arms e appunto Sea-Eye. Delle otto Ong presenti ai lavori preparatori del codice al Viminale non lo hanno invece firmato Sos Mediterranee, Medici senza frontiere, Sea-Watch e Jugend Retter.