La Commissione Ue saluta con favore la decisione delle Ong di firmare il Codice di condotta italiano e sollecita il più ampio numero a sottoscriverlo. Chi non firma non si vedrà riconoscere la garanzia di portare i migranti salvati nei porti italiani, se l'area in cui sono stati soccorsi non è di competenza italiana. Resta valida la legge internazionale che prevede che i migranti siano sbarcati in un porto sicuro, non necessariamente il più vicino.
Ue: "A fianco dell'Italia sul Codice di condotta per le Ong" - "Siamo in stretto dialogo con le autorità italiane, le abbiamo supportate durante il processo di elaborazione del codice di condotta" compreso nella stesura del testo "e continuiamo a farlo. L'idea di avere un codice di condotta era stata unanimemente sostenuta da tutti i ministri dell'Interno al consiglio Ue, perché questo codice porterà molta più chiarezza a tutti gli attori sulle pratiche" da adottare e "assicurerà alle Ong, che se aderiscono ad alcuni principi e standard operativi in linea con la legge internazionale, avranno la garanzia di accedere ai porti italiani", spiega la portavoce della Commissione europea per Migrazione e Affari interni Natasha Bertaud.
Ue: "Codice è contributo per gestire meglio flussi migratori" - "Questo è un contributo in più per gestire meglio i flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Perché dobbiamo lavorare tutti assieme per smantellare il modello di business dei trafficanti ed evitare morti in mare - prosegue Bertaud -. Per questo salutiamo con favore il fatto che alcune organizzazioni abbiano firmato il codice di condotta, che ora beneficeranno di queste garanzie da parte delle autorità italiane. E sollecitiamo la più ampia partecipazione possibile, sperando che altre Ong possano firmare il codice di condotta".
Soccorso gommone,a bordo anche otto cadaveri - Otto cadaveri sono stati recuperati a bordo di un gommone carico di migranti diretto dalla Libia verso l'Italia durante le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia costiera italiana. In tutti sono state quattro le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia costiera. Sono in totale circa 500 i migranti recuperati. Alle operazioni ha partecipato anche un'unità della Proactiva Open Arms, una delle organizzazioni che lunedì ha espresso la volontà di sottoscrivere il codice di condotta per le Ong del Viminale.