Avevano segregato in garage madre e figlio, di 78 e 37 anni, affetti da disturbi mentali per vivere grazie alle loro pensioni. Per questo i carabinieri hanno arrestato a Cozzo, nel Pavese, una coppia, L.M. E., nato nel 1964, fratellastro del 37enne, e S. T., nata nel 1979. Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, riduzione in schiavitù, circonvenzione di incapace e abbandono di persona incapace.
I carabinieri hanno scoperto che il garage, accanto all'abitazione degli arrestati, era poco illuminato e areato e senza servizi igienici, tanto che le due vittime erano costrette a fare i propri bisogni in secchi oppure in giardino. Per lavarsi usavano un tubo dell'acqua e non avevano a disposizione altri indumenti oltre a quelli che avevano indosso.
Madre e figlio mangiavano solo una volta al giorno, la sera, e vivevano in un clima di terrore, per la paura di subire percosse. Per dormire, due lettini in plastica da piscina con a fianco coperte e lenzuola, mobiletti e contenitori utilizzati come wc. C'era inoltre un impianto di videosorveglianza, collegato tra il garage e l'abitazione degli arrestati, usato per monitorare i movimenti delle loro vittime.
I carabinieri stanno proseguendo le indagini per chiarire come la riduzione in schiavitù di madre e figlio, cominciata anni fa, quando la famiglia si trasferì a Cozzo, che ha 370 abitanti, non sia stata notata e segnalata dai vicini. Gli investigatori non escludono l'ipotesi di denunciare per favoreggiamento chi sapeva e non ha mai parlato.