Migranti, Francia smentisce la creazione di hotspot in Libia: non vogliamo emarginare l'Italia
L'ipotesi potrebbe diventare realtà solo quando la sicurezza del Paese nordafricano verrà garantita. Berlusconi: "Pronto ad aiutare Gentiloni ma l'accordo con l'autorità locale è l'unica soluzione"
La Francia smentisce nettamente l'ipotesi di voler creare dei centri hotspot in Libia già da questa estate per esaminare le candidature dei richiedenti asilo. Una simile ipotesi potrebbe diventare eventualmente di attualità, fanno sapere da Parigi, soltanto quando la sicurezza del Paese nordafricano verrà pienamente garantita. L'indiscrezione aveva suscitato non poche perplessità da parte del governo italiano.
"La Francia non ha voluto emarginare alcun partner europeo, in particolare l'Italia, nella gestione della crisi libica", ha precisato l'Eliseo in merito al colloquio pomeridiano tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier italiano, Paolo Gentiloni.
Macron: "Trattare richieste di asilo negli Stati vicini" - Durante il discorso sulla crisi dei rifugiati a Orleans, il presidente Emmanuel Macron ha auspicato che "l'Unione europea, o almeno la Francia, possano andare a trattare le richieste di asilo il più vicino possibile sul terreno, nello Stato terzo più sicuro e vicino agli Stati d'origine".
Il piano di Macron - Per questo, "svilupperemo delle missioni dell'Ofpra (ufficio francese per i rifugiati, ndr) che andranno, in parte, verso gli hotspot italiani, per migliorare la nostra cooperazione con l'Italia in termini di richieste d'asilo, e dall'altra, sul territorio africano, dove potremo organizzare queste missioni per trattare i richiedenti asilo ed evitare che assumano rischi sconsiderati".
Centri di orientamento e pre-verifica richieste d'asilo - L'Eliseo precisa che non si tratta in ogni caso di hotspot calcati sul modello di quelli attualmente presenti in Italia, ma di centri di "orientamento e pre-verifica" delle richieste d'asilo dei migranti, prima che questi "rischino la vita attraversando il Mediterraneo". A margine del discorso ad Orleans, Macron ha evocato alcuni dei Paesi africani in cui questi centri potrebbero sorgere, come il Ciad o il Niger. Ha evocato anche la Libia, ma in un futuro ancora remoto, solo quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno.
Berlusconi: "Accordo con autorità libiche è la soluzione" - Sull'argomento migranti interviene anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che, in una nota, spiega: "Il nostro governo era riuscito, stipulando accordi bilaterali con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, prima fra tutti la Libia di Gheddafi, a impedire che i migranti partissero dall'Africa e quei pochi che riuscivano a farlo venivano prima soccorsi e poi riaccompagnati nei Paesi di origine - prosegue il comunicato - . L'accordo con le autorità libiche era e resta quindi l'unica soluzione disponendo lungo le coste un numero adeguato di mezzi e uomini per contrastare all'origine l'attività criminale".
Berlusconi: "Disponibili a dare una mano a Gentiloni" - "Se dopo sei anni i governi della sinistra hanno finalmente capito che questa è la strada giusta da seguire per bloccare l'arrivo di immigrati sulle nostre coste - prosegue Berlusconi - , siamo i primi a compiacercene. Abbiamo sempre manifestato la nostra disponibilità a dare una mano al governo che, nonostante le dichiarazioni di buona volontà, ha preferito fin qui continuare su una strada sbagliata. Quando il Presidente del Consiglio Gentiloni martedì andrà alle Camere per riferire i dettagli della collaborazione con la Libia per il contrasto all'immigrazione, verificheremo senza pregiudizi se sarà concreto, fattibile e in linea con la politica rigorosa seguita da sempre dai governi di centrodestra. Forza Italia è sempre dalla parte degli Italiani, a prescindere da quale partito sia pro-tempore al Governo".
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