Crescono del 19% i donatori di organi, il Sud finalmente locomotiva
I dati preliminari relativi al 2017 evidenziano un calo di oltre il 5% delle opposizioni al trapianto, soprattutto da parte dei familiari dei deceduti
Crescono del 19% i donatori di organi in Italia, mentre calano di oltre il 5% le opposizioni al trapianto. E finalmente il dato positivo riguarda anche il sud. Lo evidenza il Centro Nazionale Trapianti (CNT), che ha diffuso i dati preliminari 2017, di donazioni e trapianti del primo semestre, con proiezione al 31 dicembre 2017. Le opposizioni al trapianto, soprattutto da parte dei familiari dei deceduti, calano del 5,1%.
I donatori passano dai 1.480 del 2016 ai 1.762 di quest'anno, con
Lombardia (282 donatori),
Toscana (228) e
Veneto (199) tra le Regioni più virtuose in valori assoluti. Rispetto alla popolazione, la prima è però la Toscana con 60,9 donatori per milioni di persone, mentre una fortissima crescita si registra in Friuli Venezia Giulia, dove si passa da 31,7 a 56,5.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, si passa da 13,3 a 19,7 donatori per milioni di persone in Campania, da 13,8 a 20,9 in Basilicata, da 11,6 a 14,2 in Calabria, da 12,6 a 19,9 in Sicilia.
I donatori effettivamente chiamati in causa sono 1.518 nel 2017 a fronte dei 1.298 del 2016, con una crescita del 16,9%, soprattutto grazie al Friuli Venezia Giulia che diventa prima regione in Italia rispetto al numero di abitanti. Questi dati, sottolineano gli esperti, sono "indice dell'efficienza del sistema trapianti e dell'adozione di più accurati criteri di valutazione dell'idoneità degli organi". Gli accertamenti delle morti cerebrali, step che costituisce il primo passaggio del percorso della donazione, crescono invece del 10,3% passando da 2.478 a 2.734.
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