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Turisti si tuffano da ponte di Calatrava, polemica a Venezia: sono sei ragazzi belgi

Identificati i giovani che avevano diffuso la loro bravata attraverso un video sui social. Il sindaco: "Attendo punizione esemplare".

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Ha rinfocolato le polemiche sul mancato rispetto di Venezia da parte dei turisti la nuova "impresa" compiuta da un gruppo di ragazzi che si è tuffato in Canal Grande dal Ponte di Calatrava, a Piazzale Roma. Nel video, che da qualche ora gira in rete, si vedono sei ragazzi che alle 6 dopo essersi spogliati si tuffano senza problemi in acqua da un'altezza di 10-12 metri. Ma i vigili urbani li hanno subito identificati. Il sindaco: "Attendo punizione esemplare".

Dopo il tuffo il gruppo, probabilmente anche sotto l'effetto di alcol, esulta rumorosamente, come si trattasse di una impresa sportiva. Immediate le polemiche via Web. "Ancora una volta la nostra città - scrive un veneziano - è utilizzata come una piscina in modo incosciente e pericoloso. E se fosse passata una barca come lo scorso anno a Rialto?".

Altri se la prendono con chi dovrebbe sorvegliare la città. "Possibile - viene sottolineato - che con tutte le forze di polizia che circolano a Venezia non ve ne sia una in zona che si accorga di questo degrado?". Ma i vigili urbani, in collaborazione con la polizia, non sono rimasti a guardare e infatti hanno immediatamente identificato i ragazzi e li hanno denunciati.

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Il sindaco di Venezia chiede punizione esemplare

I giovani sono turisti belgi - Hanno tutti tra i 21 e i 23 anni e sono originari della stessa cittadina i sei turisti belgi identificati dalla Polizia Locale. Oltre alla contestazione dell'episodio, la Polizia municipale sta valutando la possibilità che il gruppo si sia reso responsabile con la bravata di ulteriori infrazioni legate alla sicurezza delle norme sulla navigazione, nonché a quanto previsto dal codice penale, oltre all'applicazione del "daspo urbano" previsto dal recente Decreto Minniti.

L'Amministrazione comunale invierà una nota dell'accaduto all'Ambasciata del Belgio in Italia, affinché si faccia tramite presso le autorità locali, "di un'adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione dei futuri visitatori della città". "Ora l'obiettivo è ridurre il rischio di emulazione - sottolinea il comandante della Polizia municipale, Marco Agostini -. I giovani che vengono a Venezia devono sapere che possono divertirsi, ma nel rispetto della città e delle sue regole. Inutile sporcarsi la fedina penale per una sciocca bravata".

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