In apparenza è qualcosa di semplicissimo: il ghiaccio è acqua raffreddata sotto gli zero gradi, al punto da passare allo stato solido. Qualche cubetto aggiunto a una bevanda porta refrigerio nelle giornate torride; tritato e messo in un contenitore, può circondare e sorreggere un piatto di portata per mantenere fresca una pietanza o un’insalata. Ma il ghiaccio non è tutto uguale e può nascondere molte insidie: per questo esiste una distinzione ben precisa tra il ghiaccio alimentare e quello che non lo è. Ecco qualche informazione in proposito, alcune false credenze da sfatare e le buone pratiche per produrre in casa un ghiaccio alimentare sicuro.
Qualche concetto di base, innanzitutto. Il ghiaccio alimentare è quello preparato con acqua giudicata potabile dall’Ufficiale Sanitario e che alla fusione si riduce in acqua egualmente potabile. Va da sé che il ghiaccio che non corrisponde a questi requisiti viene definito ghiaccio NON alimentare, o NON commestibile. L’uso di questo secondo tipo di ghiaccio è consentito solo nei casi in cui questo non viene mai a contatto diretto con gli alimenti. Non è ammesso neppure il suo uso per raffreddare un cibo, se questo tocca direttamente l’alimento: in questo caso infatti potrebbe verificarsi una contaminazione. Il pericolo diventa più grave se un ghiaccio non sicuro viene utilizzato sotto forma di cubetto, aggiunto a una bevanda e ingerito.
Per fare chiarezza su caratteristiche del buon ghiaccio e sui pericoli dai quali guardarsi, l’Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare, ente no profit che si pone l’obiettivo primario dello studio, della promozione e della diffusione di una corretta informazione sul ghiaccio alimentare, ha proposto un breve vademecum con 4 “Lo Sai?” per sciogliere ogni dubbio sul ghiaccio che beviamo.
1 – Lo sai che il ghiaccio è da considerare a tutti gli effetti come un alimento? Deve essere prodotto a partire da un’acqua idonea al consumo umano ai sensi della normativa vigente.
2 - Lo sai che il ghiaccio non ha effetto battericida assoluto sugli organismi? Il congelamento provoca la morte di una parte di microrganismi, ma non di tutti. Alcuni vengono semplicemente resi inerti dal freddo, ma c’è la possibilità che si risveglino dopo lo scongelamento e tornino ad essere attivi e vitali.
3 - Lo sai che il ghiaccio è una delle cause di infezioni e di gastroenteriti contratte durante i viaggi in alcuni Paesi del mondo? I microrganismi possono essere presenti a causa della cattiva qualità dell’acqua congelata, o a seguito del cattivo funzionamento o della poca manutenzione dei macchinari utilizzati per produrlo.
4 - Lo sai che il ghiaccio autoprodotto da locali e pubblici esercizi deve essere soggetto a sorveglianza e oggetto di cautele nella produzione e nella manipolazione, secondo regolamenti legislativi ?
Infine qualche consiglio per evitare contaminazioni nel freezer di casa.
1 – Utilizzare sempre acqua potabile e “sicura”
2 – Pulire spesso il frigorifero e il congelatore e verificare la loro efficienza. Periodicamente sbrinare completamente l’apparecchio, lavarlo con cura, utilizzando prodotti adatti.
3 – Maneggiare i contenitori e i cubetti con le mani ben pulite, come si fa con qualsiasi alimento.
4 – Se i cubetti sono parzialmente sciolti, sostituire completamente l’acqua e ricongelare tutto da capo.
5 – Utilizzare solo contenitori certificati per uso alimentare.
6 – Non “stoccare” il ghiaccio, ad esempio trasferendolo in buste e sacchetti non adatti: scegliere piuttosto i sacchetti appositi a “palline” da riempire di acqua e da utilizzare una sola volta.